Piacenza, operaio schiacciato da tir e ucciso durante picchetto alla Gls FOTO

di Spartaco Ferretti
Pubblicato il 15 Settembre 2016 - 08:20 OLTRE 6 MESI FA
Piacenza, operaio schiacciato da tir e ucciso durante picchetto alla Gls

Piacenza, operaio schiacciato da tir e ucciso durante picchetto alla Gls

PIACENZA  – Un operaio egiziano di 53 anni che stava picchettando all’esterno di un’azienda di logistica a Piacenza è stato travolto e ucciso  nella tarda serata di mercoledì 15 settembre  dall’autista di un camion, che è poi sfuggito per un soffio al linciaggio degli altri operai prima di essere fermato dalla Polizia. Lo ha comunicato nella notte il sindacato Usb. Gli agenti erano presenti allo sciopero per motivi di ordine pubblico e la scena si è svolta sotto i loro occhi.

Il tragico incidente si è verificato  alle 23:45 nella sede piacentina della Gls, un corriere espresso con sedi in varie città.    I soccorritori del 118 hanno tentato le manovre di rianimazione ma l’operaio, padre di cinque figli e aderente al sindacato Usb, è deceduto sul posto.    L’uomo alla guida del mezzo, immediatamente fermato è stato interrogato durante la notte.

L’egiziano investito e ucciso è operaio della stessa Gls e iscritto al sindacato autonomo Usb, e stava manifestando insieme ad altri facchini davanti all’ingresso dell’azienda, con la quale il sindacato ha in corso in questi giorni un’aspra vertenza. Pare che i manifestanti avessero intenzione di effettuare un picchetto per impedire ai camion di uscire dal cortile della Gls. Mancavano pochi minuti a mezzanotte, quando uno dei Tir, proprio mentre effettuava la manovra di uscita nonostante le proteste, ha schiacciato l’egiziano.

Sul posto sono intervenute numerose pattuglie di polizia. Preso in consegna dalla polizia e sottratto al linciaggio degli altri manifestanti, l’autista del tir è stato portato in questura in stato di fermo con l’accusa di omicidio stradale. Sul posto è arrivato anche il sostituto procuratore Emilio Pisante, insieme al vicario del questore di Piacenza e al comandante provinciale dei carabinieri. Numerosi testimoni sono stati ascoltati in questura per tutta la notte. La polizia, che si occupa delle indagini, ha anche acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza della Gls.

La rabbia del sindacato Usb: “Ammazzateci tutti”. Sul proprio sito web il sindacato Usb affida ad un comunicato la sua versione di quanto accaduto nella notte. Ma le parole più dure vengono da un sindacalita, Riccardo Germani, di Usb, presente alla manifestazione e quindi testimone oculare dell’incidente: “Il conducente del camion che ha travolto e ucciso il nostro lavoratore è stato incitato a forzare il picchetto da un addetto vicino all’azienda. Gli urlavano ‘parti, vai!’ – ha raccontato – e quello e’ partito investendo il nostro aderente”. Il comunicato Usb:

“Ammazzateci tutti”  è il grido dei lavoratori della logistica di Piacenza.
Un nostro compagno, un nostro fratello è stato assassinato
durante il presidio e lo sciopero dei lavoratori della SEAM, ditta in appalto della GLS questa notte davanti ai magazzini dell’azienda.

Il gravissimo fatto è l’epilogo di una serata di gravi tensioni, la USB aveva indetto una assemblea dei lavoratori per discutere del mancato rispetto degli accordi sottoscritti sulle assunzioni dei precari a tempo determinato.

Di fronte al comportamento dell’azienda i lavoratori, che erano rimasti in presidio davanti ai cancelli, hanno iniziato lo sciopero immediato. Proprio durante azione di sciopero, un lavoratore, padre di 5 figli e impiegato nell’azienda dal 2003, è stato assassinato,  sotto lo sguardo degli agenti di polizia da un camion in corso che ha forzato il blocco.
Questo assassinio è la tragica conferma della insostenibile condizione che i lavoratori della logistica stanno vivendo da troppo tempo. L’USB si impegna alla massima denuncia dell’accaduto: violenza, ricatti, minacce, assenza di diritti e di stabilità sono la norma inaccettabile in questo settore.

Oggi 15 settembre alle ore 11.00 conferenza stampa davanti al magazzino di Piacenza.

Prosegue comunque il presidio dei lavoratori che si è formato dopo la tragedia e si sta arricchendo sempre più con l’arrivo di altri lavoratori degli stabilimenti vicini.

(Foto Ansa)