Piacenza, trans fermata su bus: sui documenti è maschio. “Discriminata davanti a tutti”

di redazione Blitz
Pubblicato il 14 Giugno 2017 - 21:35 OLTRE 6 MESI FA
Piacenza, trans fermata su bus: sui documenti è maschio. "Discriminata davanti a tutti"

Piacenza, trans fermata su bus: sui documenti è maschio. “Discriminata davanti a tutti”

PIACENZA – L’autista del bus chiede il biglietto a una ragazza non sapendo che è transgender, lei mostra l’abbonamento scaduto e la carta di identità, ma i dati riportati sono ancora quelli di quando era un ragazzo. Nasce una discussione, lei accusa un malore e finisce all’ospedale, e alla fine arrivano anche i carabinieri.

E’ accaduto oggi in provincia di Piacenza. “Io e la mia fidanzata ci siamo sentiti discriminati, l’autista del pullman ha sbandierato quel documento davanti a tutti i passeggeri sottolineando che era di un uomo, mentre la mia ragazza, che gli spiegava invece di essere davvero lei quella del documento, lo scongiurava di abbassare la voce per non violare la sua privacy”. A raccontare l’accaduto è il fidanzato, anche lui transgender come la compagna. Entrambi abitano in provincia di Piacenza.

“Quando siamo saliti sul bus – spiega il ragazzo – la mia fidanzata non ha fatto in tempo a timbrare il biglietto che già l’autista le stava chiedendo di mostrarglielo. Allora lei ha esibito un abbonamento annuale scaduto con i dati di genere maschile. L’autista ha iniziato a sbandierare il documento davanti a tutti gli altri passeggeri: lei gli ha mostrato anche la carta di identità dicendogli di guardare gli occhi per avere conferma che era lei la persona del documento. Ma lui ha insistito affermando davanti a tutti che era una presa in giro. Così, mentre lei piangeva, siamo stati costretti a scendere e prendere il mezzo successivo”.

Sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri, che ha raccolto le dichiarazioni e identificato le parti. La ragazza si è poi rivolta al pronto soccorso di Piacenza per una crisi d’ansia. I due fidanzati piacentini sono seguiti nel loro percorso di transizione dall’avvocato Cathy La Torre, del Foro di Bologna: “Valuteremo l’azione civile per la violazione della privacy – ha commentato – visto che si tratta di dati sanitari e di orientamento sessuale, quindi dati sensibili. Sicuramente chiederemo all’azienda di trasporti emiliana Seta di prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di quell’autista”.