Pietro Bottiglieri, autista che ha ucciso Francesca Bilotti: “Uccidetemi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Novembre 2014 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA
Pietro Bottiglieri, autista che ha ucciso Francesca Bilotti: "Uccidetemi"

Francesca Bilotti, la ragazza morta sotto l’autobus (foto Facebook)

SALERNO – Pietro Bottiglieri non si dà pace per la morte di Francesca Bilotti, la ragazza morta sotto un autobus a Salerno. Lui è il conducente che con una manovra ha messo inavvertitamente sotto la ragazza.

Addirittura Bottiglieri si offre in sacrificio alla famiglia della vittima:

«È successo quello che non doveva succedere. Chiedo perdono alla famiglia, ma se vogliono uccidermi sono pronto a dare loro anche il coltello».

Mattia Carpinelli sul Mattino cita le parole dell’uomo, che è stato intervistato da LiraTv:

A raccogliere la testimonianza diretta dell’uomo – che a giugno, dopo 40 anni di lavoro nel mondo dei trasporti, andrà in pensione – è stata l’emittente Liratv. Dalle immagini, che non mostrano il volto dell’uomo, viene fuori il ritratto di un uomo distrutto al quale il destino, quel maledetto lunedì mattina, ha tirato un brutto scherzo. «Era meglio che restavo a casa a dormire – ha esordito tra le lacrime – così non sarebbe successo nulla». Bottiglieri ricostruisce la dinamica, ormai confermata dalle telecamere di sorveglianza dell’area dove arrivano e sostano ogni giorno decine di bus e migliaia di studenti.

«La parte anteriore del mezzo era con la parte anteriore dentro il terminal e con quella posteriore, comprese le due porte scorrevoli, fuori dal cancello. Davanti e dietro di me c’erano altri pullman. Appena il collega si è messo in marcia – ha spiegato – ho iniziato la manovra che consentiva di entrare nel box. La visuale era ridotta perché molti ragazzi erano in piedi e lo specchietto di destra ha la parte inferiore oscurata e non consente una visuale centrale». Poi l’impatto con Francesca che, in quel preciso istante, stava superando a piedi il mezzo diretta verso le pensiline del terminal.

«Poi – ha proseguito – sono sceso subito per andare da lei che respirava ancora. Poi ha esalato l’ultimo respiro. Non è stata colpa mia – ha ripetuto – non l’ho investita. Mi dispiace per la famiglia, anche io ho dei figli. Sono due giorni che non dormo e piango soltanto».