Pietro Maso torna libero dopo 22 anni: uccise i genitori per l’eredità

Pubblicato il 14 Marzo 2013 - 13:12| Aggiornato il 3 Ottobre 2022 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Pietro Maso tornerà libero il prossimo 15 aprile dopo aver scontato 22 anni di carcere. L’ex “ragazzo della Verona bene”, che nel ’91 a 20 anni uccise i genitori per impossessarsi dell’eredità, era stato condannato a 30 anni e 2 mesi, poi ridotti dall’indulto e dalla liberazione anticipata.

Maso si trova attualmente in semilibertà (lavora di giorno per tornare a dormire in carcere, a Opera, la sera). Un beneficio a cui era stato ammesso il 9 ottobre del 2008 e per il quale c’era stata richiesta di revoca il 12 aprile del 2011: era stato però ripristinato il 22 giugno successivo con il rigetto della revoca. Maso uccise i genitori, i coniugi Antonio e Maria Rosa Tessari, 52 e 48 anni, nella loro casa a Montecchia di Crosara, in provincia di Verona, in combutta con tre suoi amici, e finì in carcere due giorni dopo l’omicidio. Dal 9 ottobre 2008 l’uomo, che nel frattempo si è anche sposato, è in regime di semilibertà, ossia durante il giorno lavora come addetto alle pulizie al Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria e in serata torna a dormire in carcere.

Nell’aprile 2011 era stata proposta la revoca del beneficio della semilibertà, ma poi il tribunale di sorveglianza di Milano aveva rigettato l’istanza della Procura generale. In seguito, nel febbraio 2012, lo stesso Maso aveva chiesto di uscire dal carcere commutando la pena in detenzione domiciliare: una richiesta bocciata dai giudici di Sorveglianza. Nei mesi scorsi era stato lui stesso a rinunciare all’affidamento in prova ai servizi sociali.