Pillola del giorno dopo: denunciato a Roma un farmacista obiettore

Di Andrea Pelagatti
Pubblicato il 17 Luglio 2009 - 13:27| Aggiornato il 17 Luglio 2011 OLTRE 6 MESI FA

Disperata corsa contro il tempo di Stefania,34 anni, per ottenere la prescrizione della pillola del giorno dopo. Tra un rifiuto gentile ed altri con tono meno cortese, l’ansia della donna saliva. Troppo grande la necessità di trovare un medico che le prescrivesse la pillola e le evitasse il trauma di un, eventuale, aborto.

Il pronto soccorso, a Roma come nelle piccole città, è l’unica ancora di salvataggio per le donne che  hanno intrattenuto rapporti sessuali poco sicuri nell’intervallo di tempo in cui i consultori sono chiusi.

Complici le parole del pontefice Benedetto XVI, che invita tutti i cattolici ad astenersi da pratiche che in modo diretto e indiretto hanno a che fare con la tutela della vita, anche in mezzo alla settimana è difficile ottenere la ricetta.

Sotto questo aspetto l’Italia è troppo lontana dall’Europa. In Inghilterra, come in Francia, la pillola è erogata gratuitamente.

Stefania, 34 anni, ieri si è vista rifiutare la pillola del giorno dopo, prescritta con regolare ricetta dal medico del consultorio, da una farmacia di Fiumicino.

«Non è possibile, non è giusto. I farmacisti non possono rifiutarsi, la legge non prevede per loro l´obiezione di coscienza. Secondo la legge devono solo assicurare il farmaco prescritto nel più breve tempo possibile»: queste le parole della donna che ha denunciato il titolare ai carabinieri.

Il farmacista sott’accusa è Piero Uroda, presidente dell’Unione farmacisti cattolici, che non sembra pentito della sua decisione: «Per me l’aborto è omicidio e quindi io non do né pillola del giorno dopo ne spirali che considero abortivi. Se mi denunciano risponderò in tribunale, ma non posso fare qualcosa contro la mia coscienza».

Il presidente dell’ordine nazionale farmacisti, Andrea Mandelli, pronuncia parole di mediazione: «È vero che la legge non prevede l’obiezione di coscienza per i farmacisti, ma davanti a queste posizioni credo ci sia bisogno di fare chiarezza se si tratti di abortivo o meno, nel rispetto dei diritti di ognuno di manifestare il proprio disagio».
A questo proposito il presidente della federazione dell’ordine dei medici, Amedeo Bianco, l’anno scorso aveva detto: «Nel nostro ordinamento l’obiezione di coscienza è prevista solo per la procreazione assistita e l’aborto.

Quanto alla contraccezione di emergenza, cioè la pillola del giorno dopo, questa non si può ritenere dal punto di vista scientifico un aborto».

Le obiezioni non mancano: sempre più donne nel fine settimana, da tutta Italia, chiamano il numero 333.9856046. Questo  è il recapito telefonico dell’associazione ‘vita di donna’ della ginecologa Lisa Canitano. Questa organizzazione, alla stessa stregua dei radicali, serve per dare riferimenti, a donne e coppie in difficoltà, di medici non obiettori.