Pio Molinaro muore a 13 anni: malore durante calcetto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 15 Febbraio 2016 - 20:41 OLTRE 6 MESI FA
Pio Molinaro muore a 13 anni: malore durante calcetto

Pio Molinaro muore a 13 anni: malore durante calcetto

BARI – Ha accusato un malore e si è accasciato a terra mentre giocava a caletto. Pio Molinaro, ragazzino di appena 13 anni, è morto la sera del 14 febbraio a Trinitapoli, in provincia di Bari. Il ragazzino è stramazzato sul campo all’interno di una struttura sportiva nel quartiere Padre Pio, un impianto comunale dato in gestione ad un privato. Sono stati subito chiamati i soccorsi e in quella struttura “non c’erano defibrillatori”, denunciano i famigliari del piccolo.

Secondo quanto racconta uno zio del ragazzino, Gianni Lupo, non vi era il defibrillatore neppure nell’ambulanza che è intervenuta sul posto e il mezzo “non era medicalizzato”:

“Non c’erano defibrillatori e non vi era il defibrillatore neppure nell’ambulanza che è intervenuta sul posto, giunta 30 minuti dopo che la mamma e il papà di Pio hanno chiamato il 118 e il mezzo non era medicalizzato: a bordo non c’era un medico e non c’era un defibrillatore. Gli operatori hanno tentato alcune manovre, Pio ha vomitato ha ripreso un po’ conoscenza ma poi si è sentito ancora male: è sopraggiunta un’altra autoambulanza, questa volta con il defibrillatore e con il medico a bordo, ma non c’è stato nulla da fare”.

Lo zio ha poi aggiunto che il piccolo non era mai stato male:

“Pio non era mai stato male, ha altri due fratelli più grandi e una sorella più piccola, era un ragazzino vivace, amava lo sport, andava in bicicletta, giocava a calcio. Frequenta la terza media e si era iscritto a ragioneria, quello che è accaduto è una tragedia alla quale qualcuno dovrà dare risposte”.

Il ragazzino, trasportato all’ospedale di Barletta è stato trasferito ad Andria, ma per lui non c’è stato nulla da fare. I suoi genitori, che lo avevano atteso fuori dal campo alla fine della partita, lo hanno riabbracciato privo di vita. Sarà l’autopsia disposta dalla procura di Trani che indaga per omicidio colposo, a stabilire se eventualmente un defibrillatore avrebbe potuto salvare la vita al bambino, e si terrà il 16 febbraio al policlinico di Bari.