Pioltello, spessori legno su rotaia. Rfi: “Non sono previsti durante manutenzione”

di redazione Blitz
Pubblicato il 27 Gennaio 2018 - 23:25 OLTRE 6 MESI FA
Pioltello, spessori legno su rotaia che ha ceduto. Operai non previsti

Pioltello, spessori legno su rotaia che ha ceduto. Per gli operai “non sono previsti” (foto Ansa)

PIOLTELLO – Sotto il giunto isolato incollato protagonista dell’incidente ferroviario a Pioltello,  in cui ha deragliato il treno regionale Trenord 10452, c’è una tavoletta di legno che come una zeppa di emergenza è stata posizionata prima del deragliamento proprio nel punto in cui la rotaia si è rotta. Lo confermano foto e immagini della rotaia coinvolta nel deragliamento. Rfi fa però sapere che”l’utilizzo di spessori in legno non è previsto dalle normative tecniche e dai protocolli operativi di Rete Ferroviaria Italiana”.

La rotaia che ha ceduto sulla linea Cremona-Milano stava per essere sostituita. In quel tratto erano in corso lavori di manutenzione. Lo prova la fotografia scattata esattamente nel punto in cui è avvenuto il cedimento e postata in questo articolo, un paio di chilometri prima di quello in cui il treno si è poi scomposto. In quel punto manca un pezzo di rotaia lungo una ventina di centimetri.

Rete Ferroviaria Italiana ribadisce che “le cause dell’incidente sono attualmente oggetto delle indagini degli inquirenti, che determineranno la dinamica e le cause del deragliamento”.

Rfi sottolinea, inoltre, che “le attività manutentive devono essere eseguite secondo procedure e metodologie operative di lavoro codificate all’interno del Sistema di Gestione della Sicurezza di Rfi, complesso di regole interne emanate in accordo alla normativa tecnica di settore, al quadro normativo italiano di sicurezza ferroviaria e dotato di certificazione di parte terza sia volontaria che obbligatoria”.

“Nell’ambito del miglioramento continuo dei livelli di sicurezza e prestazionali – prosegue Rfi – l’utilizzo del legno, materiale che ha accompagnato la storia delle ferrovie fin dalla nascita, e che tuttora viene utilizzato in tantissime linee di reti ferroviarie nel mondo, è stato sostanzialmente abbandonato in Italia e limitato a pochissimi casi comunque codificati”. Rfi, infine, conferma “la propria fiducia nell’operato degli inquirenti, ai quali continua ad assicurare la più ampia disponibilità e collaborazione, per la verifica di tutte le ipotesi circa le cause del gravissimo incidente di Pioltello”.