Pioltello, un treno era deragliato lì anche lo scorso luglio

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Gennaio 2018 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA
C'è un precedente al tragico incidente alla stazione di Pioltello (Milano)

La scena dell’incidente posta sotto sequestro (Foto Ansa)

MILANO – Alla stazione di Pioltello, alle porte di Milano, dove giovedì 25 gennaio alle 6:57 un treno di Trenord è deragliato uccidendo tre donne e facendo quasi cinquanta feriti, un convoglio era già uscito dai binari. Era successo il 23 luglio del 2017, nemmeno un anno fa.

Quel giorno il treno 2627 di Ferrovie Nord aveva da poco lasciato la stazione in direzione di Bergamo quando, a causa di uno scambio difettoso, un carrello della prima carrozza “saltò” facendo uscire il convoglio dal binario.

In quel caso i 250 passeggeri a bordo non subirono danni: tutti illesi. Forse per questo dell’incidente non si parlò molto. Scriveva all’epoca Zita Dazzi su Repubblica: 

Il macchinista, per cause ancora da accertare, non è riuscito a effettuare regolarmente la manovra sullo scambio e così le prime due carrozze – quella del conducente e la prima dei passeggeri – sono uscite dai binari e sono rimaste appoggiate sulle pietre del percorso, lungo la massicciata.

I passeggeri vennero soccorsi dai vigili del fuoco, dalle ambulanze e dalla polizia ferroviaria. Ferrovie Nord fece arrivare un treno attrezzato con passerelle per il trasbordo dei passeggeri e alla fine i viaggiatori poterono riprendere il loro viaggio.

All’epoca, ricorda ancora Zita Dazzi su Repubblica, da Ferrovie dello Stato fecero sapere che il treno aveva sviato dal binario. Ferrovie Nord confermò e mise l’accento sul fatto che “non ci sono stati feriti”. Oggi, purtroppo, non è andata così.

 

Sul caso è stata aperta un’inchiesta per disastro ferroviario colposo, al momento a carico di ignoti. Gli inquirenti hanno chiesto una superconsulenza a due esperti ingegneri che si sono anche già occupati di disastri ferroviari. La scatola nera del treno, i vagoni e lo stesso luogo dell’incidente sono stati posti sotto sequestro. Per svolgere tutti gli accertamenti, saranno iscritti nel registro degli indagati, come atto dovuto, i responsabili legali e della sicurezza di Rete Ferroviaria Italiana e, forse, anche alcuni responsabili di Trenord.