Pisa: “Sei terrone”, e picchiano calabrese. Il Comune si scusa

Chiara Aranci *
Pubblicato il 19 Gennaio 2010 - 12:40 OLTRE 6 MESI FA

Era stato picchiato perché calabrese. Ora sono arrivate le scuse ufficiali da parte del Comune di Pisa per quel gesto generato da razzismo che ha visto come protagonista un  giovane pestato a sangue solo per il fatto di essere meridionale.

Saverio Calabretta, nato in  Calabria ma residente nella città toscana, è stato avvicinato da un gruppo di pisani sul Lungarno, in pieno centro, mentre era in compagnia del fratello e di altri amici.

Questi hanno aggredito prima verbalmente la comitiva chiamandola «terrona» e  aggiungendo frasi  del calibro «voi non siete graditi» e la «città è nostra». Poi l’aggressione  è diventata fisica e il Calabretta è stato colpito violentemente sul volto, riportando la frattura della mandibola, dello zigomo e una profonda ferita sulla fronte. Sul caso sta ora indagando la squadra mobile.

Il ricovero in ospedale è inevitabile per il ventenne, ma ora il ragazzo è a casa a Pisa assistito dai suoi genitori. Dovrà, infatti, seguire una dieta liquida per diversi mesi. Il padre è comunque preoccupato per la ferita psicologica di quell’azione di violenza che, spiega, «potrebbe  non rimarginarsi mai».

Il presidente del consiglio comunale di Pisa, Titina Maccioni. insieme ai rappresentanti delle forze politiche consiliari, ha ricevuto il padre di Saverio Calabretta per porgere in via ufficiale le scuse a nome di tutta la città.

L’assessore, Fabrizio Cerri, ha dichiarato: «E’ un modo di risarcire in parte la famiglia di quanto è avvenuto» e ha ribadito che per la Città di Pisa tutti hanno pari diritti, qualunque sia la provenienza di ognuno. Il signor Calabretta ha ringraziato per la solidarietà dimostrata dalle istituzioni e ha auspicato  una punizione esemplare per i responsabili dell’accaduto.

* Scuola di Giornalismo Luiss