“Governo del fare”? Il Po e il Lambro aspettano la bonifica da un mese

Pubblicato il 25 Marzo 2010 - 16:12 OLTRE 6 MESI FA

Un mese dopo che le acque del Lambro sono state contaminate dal petrolio, il governo non ha ancora mosso un dito. Infatti il ministero dell’Ambiente non ha ancora emanato l’ordinanza necessaria per far cominciare la bonifica del fiume e del Po: con questo provvedimento sarebbe immediatamente nominato un commissario e verrebbero subito stanziati 12 milioni di euro per l’emergenza.

Inoltre con il provvedimento scatterebbe subito anche il monitoraggio di pesci e piante che sono messi a rischio dopo il versamento del petrolio. Sono le rane la specie animale maggiormente a rischio.

La notte tra il 22 e il 23 febbraio 1800 tonnellate di gasolio e 800 di olio combustibile sono fuoriuscite dallo stabilimento di Villasanta (provincia di Monza) della “Lombarda Petroli” e sono finite nel Lambro. Le acque del fiume hanno poi trasportato le sostanze inquinanti fino al Po. Finora sono state recuperate 2.200 di quelle 2.600 tonnellate: gli idrocarburi recuperati sono stati acquistati da raffinerie.

I ritardi hanno contraddistinto anche le ore immediatamente successive al disastro: lo sversamento delle sostanze inquinanti è avvenuto intorno alle 2.30. I primi a rivelare le anomali dei valori dell’acqua sono stati alle 8.30 i tecnici del depuratore San Rocco. Passando per la comunicazione alla Provincia di Monza, la notizia arriva alla Protezione Civile Lombardia solo alle 10.25. E la Protezione Civile a sua volta invierà operatori professionisti soltanto la mattina successiva.