Polveri sottili in forte crescita in Emilia Romagna malgrado blocchi da coronavirus: cause naturali

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 31 Marzo 2020 - 00:12 OLTRE 6 MESI FA
polveri sottili emilia romagna

Polveri sottili, in forte crescita in Emilia Romagna malgrado blocchi da coronavirus: cause naturali (foto Ansa)

BOLOGNA – Dopo alcuni giorni di calo, dovuti anche alla riduzione delle auto circolanti, domenica 29 marzo sono esplosi, in Emilia-Romagna i valori delle Pm10, le famigerate polveri sottili accusate in questi giorni di comportarsi da “taxi” per il coronavirus.

Sono stati infatti registrati ben 140 microgrammi per metro cubo a Rimini, 133 a Savignano sul Rubicone, 117 a Ravenna, 112 a Imola, 110 a Faenza e Ferrara, 101 a Parma e 98 a Bologna. Ben oltre la soglia tollerata. Per rendere l’idea della differenza, basta citare giovedì 26 marzo, quando i valori erano compresi tra 3 e 25. Secondo l’Arpae, la causa più probabile dell’impennata dei valori – registrata anche nelle altre regione del Nord – sembra essere un trasporto a grande scala proveniente da Est. Da sabato infatti, grandi masse d’aria particolarmente ricche di polveri sono arrivate sull’Emilia-Romagna provenienti dall’area del Mar Caspio.

Come spiega l’Agenzia Regionale per l’Ambiente Emilia Romagna, le fonti principale di polveri sottili sono il trasporto di merci su strada, l’agricoltura e gli allevamenti, l’industria, il riscaldamento a legna, i veicoli leggeri e la produzione di energia. Tutte attività antropiche, insomma.

Tutte queste attività, per via del lockdown sono state fortemente ridimensionate. A contribuire all’emissione delle polveri sottili ci sono però anche fonti naturali, tra cui per esempio i deserti, con la loro sabbia, e i vulcani. Fonti naturali indipendenti dai cambiamenti climatici.

Fonte: Ansa, Repubblica