Ponte Morandi, il crollo non sarebbe colpa degli stralli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Gennaio 2019 - 13:25| Aggiornato il 13 Agosto 2019 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nonostante fossero corrosi, non è agli stralli che va attribuita la colpa del crollo di Ponte Morandi avvenuta il 14 agosto scorso. È quanto è emerso, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, dal rapporto dell’Empa, l’istituto svizzero che si occupa dell’esame dei reperti del viadotto Polcevera.

La causa del crollo del ponte non è quindi riconducibile agli stralli, i tiranti trasversali in cemento armato destinati a rinforzare l’opera, ma a un’altra componente del ponte, come già detto nei mesi scorsi da Antonino Saggio, architetto e urbanista che insegna Progettazione Architettonica e Urbana all’università La Sapienza di Roma.

Fondato nel 1880, il Laboratorio federale di prova dei materiali e di ricerca (Empa) ha evidenziato che, nonostante corrosi in più punti, gli stralli si sarebbero rotti nella parte “sana”. La posizione dell’Empa non si discosta troppo da quella cui è giunta la commissione del Ministero dei Trasporti, secondo cui tra le cause del crollo non vanno annoverati gli stralli. Quindi, il cedimento potrebbe esser stato innescato da un altro componente, come, rileva il quotidiano, ad esempio l’impalcato a cassone. A far cedere quest’ultimo potrebbe esser stato un fattore esterno non dipeso da Aspi.