Pordenone, bambino ha la sindrome di down ma la Regione gli nega l’assistenza: è immigrato

Pubblicato il 17 Giugno 2010 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA

Il consigliere regionale Paolo Populin

Suo figlio è affetto dalla sindrome di Down ma la Regione gli ha tolto l’assistenza e il sostegno scolastico. Il motivo? La sua famiglia del piccolo, originaria dell’Egitto, vive in Friuli Venezia Giulia da meno di tre anni. La vicenda arriva da Pordenone e a denunciarla è stato il consigliere Paolo Pupulin del Partito democratico.

Al bimbo è stata negata l’assistenza in base alle norme sull’accesso al welfare approvate nell’ultima legge Finanziaria regionale: oggi l’accesso ai servizi regionali è possibile soltanto dopo una residenza minima di tre anni. La norma, che ha suscitato molte polemiche, è stata anche impugnata dal governo davanti alla Corte Costituzionale perché considerata discriminatoria nei riguardi, non solo degli extracomunitari residenti, ma pure nei confronti degli stessi comunitari non residenti o residenti da meno di 36 mesi.

Il consigliere dell’opposizione Populin ha presentato, per questa vicenda, un’interrogazione al Consiglio regionale, in cui chiede che che si intervenga contro qualsiasi tipo di discriminazione. «Una discriminazione ingiustificata – sostiene Pupulin – che viola i diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione, che garantisce l’assistenza sociale ad ogni cittadino, tanto più se minore. A nome del gruppo consiliare del Pd manifesto la solidarietà nei confronti di una madre e di una famiglia coraggiosa e l’impegno continuo perché fatti simili non debbano più succedere».