Terremoto e fisco/ I sinistrati del sisma del 1997 che colpì l’Umbria e le Marche devono restituire il 40% dell’Irpef non pagata. File e disagi ai gazebo dell’Agenzia delle Entrate

Pubblicato il 15 Giugno 2009 - 13:25 OLTRE 6 MESI FA

L’incubo del terremoto continua anche dopo anni, e a tenerlo in vita ci si mette pure il fisco. Sono passati dodici anni dal sisma che colpì Marche e Umbria: poche vittime ma in migliaia furono costretti ad abbandonare le case lesionate. Lo Stato si incaricò di offrirgli un aiuto, come per esempio la sospensione del pagamento dell’Irpef: ora il Governo, con una legge del  28 gennaio 2009, chiede la restituzione del 40% delle somme non versate allora.

E non è tutto: l’utente è costretto ad “autoliquidarsi” il tributo, convertire le lire in euro, trovare moduli irreperibili, ricorrere a procedure praticamente inedite, in poche parole impazzire dietro calcoli, cavilli, moduli. Ora i trentamila sinistrati del ’97 si trovano di nuovo ammassati tutti insieme: questa volta a fare file di ore davanti ai gazebo dell’Agenzia delle Entrate.

Beffa finale, saranno costretti a pagare anche gli eredi dei contribuenti nel frattempo deceduti.