Potenza. Ottavia scomparsa a 12 anni nel 1975, il fratello: “Spero sia viva”

Pubblicato il 10 Maggio 2010 - 23:39| Aggiornato il 11 Maggio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Ottavia De Luise

Luciano De Luise, fratello di Ottavia, la bambina scomparsa a Montemurro (Potenza) il 12 maggio 1975, quando aveva 12 anni, parlando stasera durante la trasmissione di Raitre ‘Chi l’ha visto?’, ha espresso la speranza che la sorella sia “ancora viva”, anche se poco prima aveva criticato le affermazioni di una cugina sulle ultime ore conosciute della sorella, domandandosi “chi vuole ‘coprire'”.

Durante la trasmissione si è parlato anche di Giuseppe Alberti, soprannominato “il viggianese”, che aveva definito Ottavia De Luise “una scostumata” e che fu interrogato e fatto visitare dall’allora pm di Potenza, Antonino De Marco. Alberti, che abitava in una casa forse meta della bambina il giorno che quest’ultima scomparve e che il 29 agosto 1975 si trasferì a Torino, aveva detto di essere stato colpito da una crisi epilettica e di essersi così procurato delle lesioni in varie parti del corpo.

Il pm lo incriminò per atti di libidine ma, anche per la mancata denuncia da parte della famiglia di De Luise, allora richiesta dalla legge, non si arrivò mai al processo. ‘Chi l’ha visto?’ ha proposto stasera anche il caso di Alfonso Bisogno, un commerciante di bestiame scomparso a Castel Lagopesole di Avigliano (Potenza) nel 1981, insieme a un suo collaboratore, Giuseppe Di Pietro.

La loro automobile fu trovata bruciata il giorno dopo, sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, e subito rottamata. L’uomo – ha raccontato il fratello, Salvatore – era andato a Lagopesole partendo da Giulianova (Teramo), dove aveva sede la sua azienda – per riscuotere 20 milioni per aver venduto capi di bestiame a una cooperativa. Alcuni dirigenti di quest’ultima raccontarono di avergli dato invece circa 75 milioni: due di loro furono arrestati per omicidio e occultamento di cadavere, ma poi, è stato detto durante la trasmissione televisiva, il processo non proseguì.