Pozzallo, tre immigrati si spogliano in spiaggia: l’ira delle famiglie

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Agosto 2018 - 21:53 OLTRE 6 MESI FA
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Pozzallo, tre immigrati si spogliano in spiaggia: l’ira delle famiglie

RAGUSA – Tre immigrati si sono spogliati integralmente e poi si sono tuffati in mare a Raganzino a Pozzallo, in provincia di Ragusa, dove si trova l’hotspot di cui sono ospiti. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] I tre sembravano incuranti del fatto che la spiaggia fosse pieno di persone. Secondo alcune testimonianze i migranti nonostante gli inviti non avrebbero coperto le parti intime suscitando le proteste di diversi cittadini.

Sono intervenuti alcuni operatori che hanno riaccompagnato gli ospiti nel centro di accoglienza. Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, in merito ai fatti accaduti negli scorsi giorni, ha detto: “La presenza di immigrati nudi nelle spiagge cittadine? Non si può non condannarli perché contrari alle regole di una società civile. Purtroppo con le nuove linee guida del ministero degli Interni, l’hotspot è diventato un centro di accoglienza con i tempi di soggiorno che si allungano, mentre prima erano ridotti a 24-48 ore. Con i nuovi accordi internazionali gli immigrati devono essere suddivisi fra diverse nazioni ospitanti: è già venuta a Pozzallo la Commissione francese e a seguire sarà la volta di quella tedesca e poi di quella spagnola”.

“In questo modo i tempi si allungano rispetto a quanto avveniva prima e non è certamente pensabile di rinchiuderli senza che abbiano possibilità di uscire – aggiunge il sindaco – Questi comportamenti, per alcune delle popolazioni alle quali appartengono i migranti, sono ritenuti normali nei paesi di origine. Ieri mattina – dice Ammatuna – ho interloquito col capo di gabinetto del ministro Salvini, il prefetto Piantedosi, ottenendo che 82 ospiti dell’hotspot siano trasferiti nelle stessa serata a Messina. Sempre ieri ho ricevuto una telefonata dal Prefetto Pantalone, il capo del Dipartimento del Ministero degli Interni che si occupa della problematica, con la quale mi veniva assicurato che 50 ospiti partiranno il 2 agosto per la Francia e che altri 50 a breve raggiungeranno la Germania. Nel frattempo – conclude – i mediatori culturali stanno lavorando a pieno ritmo per impedire che fatti analoghi si ripetano”.