Prima uccide il figlio di 3 anni, poi ‘spiega’: “Ci volevamo tutti bene”

Pubblicato il 23 Novembre 2009 - 13:59 OLTRE 6 MESI FA

Sabato sera ha ucciso a coltellate il figlio Alessandro di soli 3 anni mentre nella stanza accanto riposava nella culla l’altro bambino di appena 3 mesi, oggi lunedì 23 novembre, a soli 2 giorni di distanza, Monica Cabrele, la madre che ha commesso l’omicidio ha dichiarato: “Ci volevamo tutti bene”.

La donna, che ha ammesso la propria colpevolezza, ha iniziato proprio con queste parole l’interrogatorio, durato dalle 20 alle 21 di domenica.

La madre, relegata ora in un reparto psichiatrico, ha risposto alle domande del magistrato Orietta Canova, intervallando momenti di pianto a silenzi. La donna, secondo quanto si è appreso, era lucida, conscia di quanto era accaduto e soprattutto delle sue responsabilità in merito alla vicenda.

Nel colloquio ha tra l’altro fatto presente che amava moltissimo suo figlio Alessandro, ma non avrebbe saputo spiegare la causa scatenante che l’ha portata al raptus omicida.

Secondo le ipotesi degli inquirenti, è probabilmente stata una depressione post parto a far esplodere la tragedia, di cui Monica aveva mostrato alcuni segni dopo la nascita della piccola Erika. Lei e il marito Gianni Bellato, 40 anni, avevano accolto con gioia l’arrivo della secondogenita, come stanno a testimoniare i fiocchi rosa ancora appesi alla ringhiera della loro casa di Pieve di Curtarolo. Poi qualcosa deve essersi spezzato dentro di lei. «Negli ultimi tempi era strana, taciturna» ha raccontato il marito agli investigatori.

Sposati da cinque anni, Monica e Gianni erano a detta di tutti una coppia felice. Così li descrivono i parenti, gli amici, i vicini di casa. Lui, titolare insieme al fratello di una piccola azienda di parquet, e lei, infermiera in una Casa di riposo di Carmignano di Brenta, condividevano gli amici, le feste patronali, la vita del paese.

Il piccolo Alessandro andava all’asilo e tutti lo ricordano come un bambino vispo e allegro: un vicino di casa lo ha visto sabato pomeriggio mentre giocava a pallone in giardino. Poche ore dopo il padre lo ha trovato in cucina straziato dalle coltellate sferrate dalla mamma, che dopo averlo ucciso lo ha avvolto in una coperta e si è distesa sul pavimento tenendolo stretto a sè con gli occhi sbarrati e lo sguardo fisso.