Primi uomini vissuti con i dinosauri per 1 italiano su 3. Siamo i peggiori d’Europa con i romeni

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 4 Novembre 2021 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA
Primi uomini vissuti con i dinosauri per 1 italiano su 3. Siamo i peggiori d'Europa con i romeni

Primi uomini vissuti con i dinosauri per 1 italiano su 3. Siamo i peggiori d’Europa con i romeni FOTO ANSA

I primi uomini hanno condiviso il Pianeta con i dinosauri. I nostri antenati hanno vissuto insieme, sono coevi dei grandi rettili che affascinano tutti o quasi i bambini. Ne è convinto un italiano su tre, quindi anche qualcuno tra i nostri amici e conoscenti, mentre quasi la metà ritiene che nel modo ci siano oltre 10 miliardi di umani e un terzo di noi si dice certo che la cura per il cancro sia già stata trovata ma sia tenuta nascosta per interessi commerciali. Anche se non si capisce quali. Non dovrebbe stupire allora, alla luce di questi numeri, che appena il 15% non voglia vaccinarsi temendo grafene, chip e complotti. E la brutta notizia è che nel resto d’Europa va meglio, ma non molto.

Gli italiani, i dinosauri e i primi uomini

A far fare brutta figura agli europei e agli italiani in particolare, oltre a rivelare la distanza che ci separa dal secolo dei lumi e mostrare quanto poco illuminata sia la ragione nel tempo in cui viviamo, è un sondaggio di Eurobarometro, ente di ricerca che fa capo alla Commissione europea, condotto nei ventisette Paesi dell’Unione la primavera scorsa per indagare conoscenze e attitudini verso la scienza e la tecnologia dei cittadini europei ai tempi del Covid. I risultati dicono, evidentemente, che l’attitudine è decisamente scarsa.

I dinosauri, punto e domanda che più hanno colpito ricercatori e lettori, si sono estinti all’incirca 65milioni di anni fa. Al tempo, come alcuni, evidentemente pochi, dovrebbero ricordare, l’unico mammifero che calpestava il pianeta era una sorta di topo. Noi siamo mammiferi e dal quel progenitore discendiamo tutti. Quindi, a meno di non considerarci dei ratti, cosa che in alcuni casi avrebbe anche un senso, al tempo di triceratopi, tirannosauri e brontosauri di umani, sul Pianeta, non ce ne erano. Siamo comparsi, o meglio i nostri antenati sono comparsi invece 300mila anni fa. Cioè 64 milioni e mezzo di anni dopo l’uscita di scena dei dinosauri. Quel che si dice un leggero scarto temporale.

Peggio di noi solo i romeni

Peggio di noi in Europa, sul punto, solo i romeni che hanno la stessa percentuale di intervistati convinti che sia vero che velociraptor e uomini preistorici con la clava siano vissuti insieme (34%), ma molti più incerti, ergo da loro solo una minoranza sa che è falso (45% contro il 55% di italiani). Bella consolazione. I più secchioni, come al solito, sono gli scandinavi con appena il 3% di svedesi che ritiene che uomini e dinosauri abbiano condiviso lo stesso tempo ma, la media europea, è comunque avvilente con il 20% dei cittadini dell’Unione che vede i Flintstones come una reale possibilità storica.

Siamo ignoranti, drammaticamente ignoranti

Lo dimostra la totale inconsapevolezza che abbiamo non solo del passato, ma anche del presente. Il 43% degli italiani, di noi, ritiene che su questo inquinatissimo pianeta vivano più di 10 miliardi di umani mentre, il 23%, ignora quanti siamo sulla Terra. Per un totale di 66% di cittadini che non ha idea del mondo in cui vive. Sul pianeta siamo, all’incirca, 8 miliardi. Tra l’altro cresciuti e arrivati a questa cifra in tempi storicamente recenti. Nel 1950, per dire, eravamo 2 miliardi e mezzo appena.

Se, come si dice, mancano le basi, se non si conosce la storia e la geografia è allora naturale o almeno prevedibile quel che ne discenderà: l’incapacità di un ragionamento complesso. E qui si arriva al scienza moderna, alla medicina e alla cura per il cancro. Un terzo degli italiani è certo si che questa sia già stata trovata, ma sia tenuta nascosta per interessi commerciali. Ovviamente il perché e quali siano questi interessi non è dato sapere, e l’illogicità intrinseca di avere una cura per il male che affligge il mondo, specie quello ricco, e non venderla per interessi commerciali non viene percepita. Ma non siamo soli, in Europa a pensarla così è uno su quattro, il 25% della popolazione.