Primo maggio: negozi aperti a Torino, Milano in forse. No di sindacati e cattolici

Pubblicato il 23 Aprile 2010 - 12:53 OLTRE 6 MESI FA

Un'immagine del tradizionale concerto del Primo Maggio

Crolla un vero tabù. Finora la festa del primo Maggio era stata considerata “sacra” dai lavoratori, ma da quest’anno la tendenza sembra invertirsi, dopo le pressioni dei commercianti: negozi aperti in molte città. A guidare la “rivoluzione” un elenco di Comuni:  Monza, Cagliari, Palermo, Genova, Torino. Milano ci sta pensando. La speranza dei negozianti è di risollevare le vendite dopo essere stati a lungo penalizzati dalla crisi economica. Ma i sindacati si oppongono: in una riunione al Comune di Milano ieri hanno dichiarato la loro opposizione al progetto.

“I nostri associati ci chiedono sempre più spesso di poter tenere aperto anche il 25 aprile e il Primo maggio — dice Pietro Rosa Gastaldo, direttore generale di Confesercenti Milano —. Il calo dei consumi impone un sacrificio, anche personale, per evitare di perdere occasioni di vendita, in particolare nelle grandi città e nelle zone con maggiore attrazione turistica”. Quest’anno il primo Maggio cade di sabato e si sa che in questo giorno la vendita media è pari al doppio di un qualsiasi altro giorno della settimana.

Contrario anche il mondo cattolico: non si tratta di una festa religiosa ma la novità viene interpretata come un simbolo dell’eccessivo potere che hanno oggi i consumi. La festa dei lavoratori è tradizione anche in altri 150 paesi nel mondo. In Cina, per esempio, fino allo scorso anno durava 7 giorni, per essere ridotta a uno solo. Negli Stati Uniti e in Canada la festa invece cade il primo lunedì di settembre.