Processo Cucchi, il pm Barba: “Stefano picchiato e nascosto. Il testimone è credibile”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Aprile 2013 - 14:21| Aggiornato il 23 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il supertestimone gambiano Samura Yaya, compagno di celle di Stefano Cucchi, “E’ testimone oculare, è credibile. Vide l’esito dell’aggressione subita da Stefano nelle celle. Sentì quando cadde a terra e i calci subiti e vide che aveva una ferita sulla gamba”.

Lo ha sostenuto il pm Vincenzo Barba nella requisitoria al processo per la morte del geometra romano. Per l’accusa “l’aggressione si consumò prima che Stefano fosse portato in aula per l’udienza di convalida del suo arresto”. ‘

“Ci sono numerosissimi testimoni che dicono che Cucchi chiamava con insistenza le ‘guardie’. Forse era in crisi d’astinenza perché chiedeva con insistenza le medicine. Non si sa perché, nonostante queste insistenze arroganti, le medicine non gli furono somministrate nemmeno dai volontari di Villa Maraini presenti”, ha detto il pm.

“Cucchi è stato picchiato – ha precisato Barba – nelle celle di piazzale Clodio da parte degli imputati della polizia penitenziaria mentre era in attesa dell’udienza di convalida. È stato ricoverato nella struttura protetta del Pertini pur non essendoci le condizioni e questo per nascondere quello che era avvenuto presso le celle del tribunale, per isolarlo dal resto del mondo”.

C’è poi il racconto dei compagni di cella: “Sappiamo che una detenuta è l’unica che ha dialogato con Cucchi per qualche minuto – ha detto Barba – A lei disse che stava male, che voleva le medicine; lo sentì chiamare a gran voce le guardie. Poi c’è il super testimone e c’è lo stesso Cucchi che ha dato una serie innumerevole di motivazioni sulle lesioni”.