Processo Dell’Utri: il giorno dei fratelli Graviano

Pubblicato il 11 Dicembre 2009 - 11:23 OLTRE 6 MESI FA

È iniziata davanti alla seconda sezione della Corte d’Appello di Palermo l’udienza del processo d’appello a carico del senatore Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.

Attesa per oggi la deposizione in videoconferenza dei boss mafiosi Giuseppe e Filippo Graviano e del boss Cosimo Lo Nigro. Era stato il pentito Gaspare Spatuzza a parlare dei fratelli Graviano asserendo che Giuseppe Graviano, nel ’94, gli avrebbe detto che “grazie alla serietà di Berlusconi e Dell’Utri, ci hanno messo il paese nelle mani”.

L’aula della Corte d’Appello è particolarmente affollata da giornalisti, cameramen e fotografi. In aula anche l’imputato Marcello Dell’Utri.

Il rinvio della deposizione dei boss mafiosi Filippo e Giuseppe Graviano è stato chiesto dai legali del senatore Marcello Dell’Utri nel processo d’appello che lo vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa, rinvio non concesso dai giudici che danno il via libera alla deposizione.  Gli avvocati del senatore hanno parlato di un «condizionamento del processo dall’esterno» dopo avere appreso di un nuovo interrogatorio dei boss mafiosi Graviano «dopo l’interrogatorio del pentito Spatuzza a Torino».

Per l’avvocato Alessandro Sammarco «è un atteggiamento molto grave». Ha, quindi, chiesto il deposito dei verbali degli interrogatori dei Graviano resi a Firenze. Gli stessi avvocati hanno anche chiesto il verbale completo di un interrogatorio reso dal pentito Gaspare Spatuzza lo scorso 30 luglio «in cui parla della filiale Standa di Brancaccio a Palermo. C’è un omissis e noi chiediamo di conoscerne il contenuto».

«È scandaloso quello che è stato fatto da Annozero». Così il senatore Marcello dell’Utri in una pausa dell’udienza di Palermo, durante la quale è atteso l’esame dei boss mafiosi Filippo e Giuseppe Graviano, ha criticato duramente la trasmissione di Santoro di giovedì sera attaccando in particolare l’intervento di Marco Travaglio su Vittorio Mangano, noto come lo «stalliere di Arcore». Dell’Utri ha fatto una lunga tirata, alzando la voce, circondato dai giornalisti. «Sono stanco: dopo 15 anni lo dico sono stanco, sinora ho cercato di stare relativamente tranquillo ma ora sono proprio stanco» ha detto il senatore Pdl, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. «Oggi i processi li fanno in televisione e sono finito in un circuito mediatico. Chiedo ai giudici di essere giudicato subito, finiamola con questa storia».