Processo Dell’Utri/ Massimo Ciancimino rivela: “Provenzano minacciava Berlusconi con dei pizzini”

Pubblicato il 10 Luglio 2009 - 17:26 OLTRE 6 MESI FA

Bernardo Provenzano minacciava Silvio Berlusconi attraverso delle lettere che passavano prima tra le mani di Vito Ciancimino e poi di Marcello Dell’Utri. A rivelarlo durante un interrogatorio nel processo d’appello per concorso esterno in associazione mafiosa contro il senatore Dell’Utri è Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo, che fa riferimento a una lettera risalente a una ventina d’anni fa e sequestrata nel 2005 fra le carte del padre Vito.

Nella missiva si fa riferimento «all’onorevole Berlusconi» e a una minaccia che gli sarebbe stata rivolta (un«evento luttuoso») se non avesse messo a disposizione una delle sue reti televisive. Nel messaggio, vergato a mano, si parla anche di un «contributo» politico che Provenzano avrebbe dato.

Secondo quanto sostiene Massimo Ciancimino, la lettera gli sarebbe stata consegnata da Pino Lipari, uomo di fiducia di Provenzano, nella villa di San Vito Lo Capo. Ciancimino non ricorda con precisione la data in cui avvenne la consegna, ma sottolinea che il messaggio era completo, cioè non tagliato a metà così com’è stato trovato dai carabinieri durante una perquisizione e  mostrato a Ciancimino. Un particolare che ha preoccupato l’interrogato: «È una vicenda più grande di me», ha detto Ciancimino, secondo cui ci sarebbero altre due lettere di Provenzano a Berlusconi, di cui però ancora non vi è traccia.

I giudici della corte d’Appello si sono riservati di accogliere la documentazione e scioglieranno la riserva il 17 settembre.