Processo Scazzi, Sabrina Misseri: “Non l’ho uccisa io”

Pubblicato il 26 Novembre 2012 - 16:23 OLTRE 6 MESI FA
Processo Scazzi, Sabrina Misseri: “Non ero lucida, ero in confusione…”

TARANTO – “Sarah non l’ho uccisa io”: Sabrina Misseri ha ribadito di non aver avuto un ruolo nell’omicidio della cugina. Ma alla domanda dell’avvocato sulle accuse del padre Michele, Sabrina ha risposto: ”Il perché è scritto nelle lettere e nei memoriali che continua a scrivermi e nei quali mi chiede spesso perdono e nei quali si accusa di essere stato lui l’unico autore dell’omicidio”.

Sabrina è tornata a parlare nel controesame della difesa iniziato la sera del 26 novembre, dopo oltre sette ore di interrogatorio da parte del pm.

A lui aveva detto, per giustificare le incongruenze tra le versioni date in precedenza e i vuoi di memoria sulla ricostruzione delle ore successive alla scomparsa di Sarah Scazzi: “Non ero lucida, ero in confusione”.

Una sequenza continua di “non ricordo ” da parte di Sabrina Misseri e moltissime contestazioni da parte dei Pm caratterizzano oggi l’interrogatorio della giovane accusata di avere ucciso sua cugina Sarah Scazzi.

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Le domande dell’accusa hanno riguardato in particolare la ricostruzione degli spostamenti e delle telefonate fatte e ricevute da Sabrina Misseri subito dopo la scomparsa di Sarah Scazzi e le persone che ha incontrato mentre, con amici e parenti, girava in paese alla ricerca della cuginetta scomparsa.

LE DOMANDE DELL’ACCUSA – In particolare, nella ricostruzione fatta da Sabrina Misseri c’è un buco di un’ora e mezzo tra le 15.30 e le 17 quando la ragazza ha accompagnato la madre nella caserma dei carabinieri per denunciare la scomparsa di Sarah. Sabrina ha detto di essere stata a casa con sua madre ma non ha saputo fornire dettagli su cosa abbia fatto.

Quando il pm ha insistito su questo punto, la difesa ha sostenuto che le domande fossero non pertinenti, ma la corte le ha ammesse. Si è poi anche parlato del ritrovamento da parte di Michele Misseri del telefonino di Sarah. L’udienza è stata sospesa per il pranzo. Alla ripresa si ascolterà l’audio di una intercettazione ambientale nella quale Sabrina e sua sorella parlano della scheda Sim del telefonino di Sarah che il padre aveva detto di avere trovato casualmente per strada e di avere poi perso. Le due sorelle avrebbero concordato sul fatto di non dovere dire nulla della questione ai carabinieri.