La Procura di Torino taglia gli orari, colpa della carenza di organico

di Emiliana Costa*
Pubblicato il 9 Marzo 2010 - 11:26 OLTRE 6 MESI FA

Una sforbiciata all’orario per almeno tre mesi. Segreterie dei pubblici ministeri torinesi e uffici centralizzati della procura aperti al pubblico solo qualche ora la mattina. L’ordine di servizio  diramato dal procuratore Giancarlo Caselli è perentorio quanto chiaro e fotografa una situazione di pesante sofferenza a causa della gravissima carenza di organico.  “Per il personale amministrativo ridotto ai minimi termini – ha detto Caselli – è impossibile garantire un’adeguata assistenza a tutti i magistrati. Scarseggiano anche i fondi per retribuire prestazioni straordinarie o turni”.

Palazzo di Giustizia di Torino

In procura a Torino la carenza di organico supera il quindici per cento. Mancano quarantuno collaboratori. In Tribunale le cose vanno ancora peggio. Si è sotto quasi del venti per cento. In dodici anni il plotone dei dipendenti ha subito una decurtazione di 185 unità, erano 557 nel 1997, sono scesi a 372.

Il consiglio dell’ordine degli avvocati, sondato preventivamente a gennaio sul nuovo piano-orari, si è detto “dispiaciuto” per i tagli e non ha dato l’ok alle sforbiciature. “Ben si comprendono le estreme difficoltà di gestione amministrativa degli uffici di segreteria – hanno commentato i portavoce di penalisti e praticanti – ma in questo modo i nostri colleghi saranno costretti a concentrare tutte le incombenze nelle poche ore mattutine di apertura degli uffici”.

I legali hanno proposto al procuratore Caselli un trimestre di sperimentazione per il nuovo orario, con tanto di verifica finale e l’apertura di un tavolo di confronto aperto alla stessa avvocatura. La richiesta è stata accettata, tra fine maggio e i primi giorni di giugno si incroceranno le valutazioni e si pianificherà il futuro. Ma nessuno è ottimista. Le politiche e le scelte governative in materia di Giustizia per il momento riguardano altro. Il processo breve. Il lodo Alfano riveduto e corretto. Eppure più voci lo hanno ricordato anche all’inaugurazione dell’anno giudiziario: troppi tagli agli stanziamenti.

Una temporanea e limitata boccata d’aria arriverà con l’entrata in vigore del protocollo sottoscritto dalla Regione Piemonte: uno stanziamento di 800mila euro consentirà di reclutare 140-150 cassintegrati in mobilità, da destinare agli uffici più scoperti. Il tutto per sei mesi prorogabili di altri sei  al massimo, 500 euro mensili di indennità onnicomprensiva.

*Scuola di Giornalismo Luiss