Prostituzione, comprate in Romania e sfruttate da bande criminali in Toscana

Pubblicato il 16 Aprile 2010 - 17:53 OLTRE 6 MESI FA

Comprate in Romania per 200 euro e portate in Italia a prostituirsi sui viali della periferia di Prato: questo il destino di almeno dieci ragazze di 15, 16 e 17 anni, finite nelle mani di due gruppi criminali guidati da romeni e albanesi. Questi si affidavano a mediatori che trattenevano una parte dei soldi e l’ altra – circa la metà – veniva data alle famiglie delle giovani.

Le due organizzazioni, prima in competizione tra loro e ora alleate, sono state smantellate all’alba dagli uomini della squadra mobile di Prato che per 12 mesi ha condotto le indagini, con appostamenti, colloqui con le ragazze e intercettazioni telefoniche. Sette le persone arrestate, tra loro due donne. Devono rispondere – come ha riferito il questore di Prato, Domenico Savi – di “reati gravissimi quali lo sfruttamento della prostituzione minorile, la tratta e la riduzione in schiavitù”.

Le ragazzine venivano “comprate” in luoghi disagiati della Romania. Le due bande, come ha precisato il responsabile della squadra mobile, Francesco Nannucci, sfruttavano anche la prostituzione di donne maggiorenni e gestivano in media una quindicina di ragazze. Denominata “Operazione notte bianca”, l’indagine ha permesso di stabilire che fra il gruppo dei romeni e quello degli albanesi si è nel tempo passati da un atteggiamento di scontro per il controllo del territorio a uno scambio capillare di favori, compresa la compravendita di ragazze e le relative istruzioni sul trattamento, eventuali botte comprese, da riservare loro.

Restano da eseguire 4 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Divisione distrettuale antimafia nei confronti dei “rappresentanti” delle due organizzazioni in Romania che reclutavano le ragazze, curavano il loro trasporto in Italia. Da Prato, secondo quanto è emerso dalle intercettazioni, la richiesta di nuove giovani – denominate oche o pezzi in segno di disprezzo – era costante e secondo la polizia, in un anno, sarebbero state almeno 40 le giovani ‘importate’ e avviate alla prostituzione.