Prostituzione: dalla base in Romania gestivano il “giro” a Modena

Pubblicato il 17 Novembre 2009 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA

Contando su basi sicure in Romania, gestivano direttamente dall’estero il business della prostituzione nel Modenese  riducendo al minimo la presenza in Italia ed il rischio di essere scoperti.

Ma nonostante queste precauzioni l’organizzazione è  stata  sgominata dalla Squadra Mobile della città emiliana nell’ambito dell’operazione “Fetita”. Le ordinanze di custodia cautelare, accompagnate da mandato di arresto europeo, oltre ai reati di agevolazione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, riguardano la prostituzione minorile (per alcuni indagati) e altri reati minori, compiuti a Modena e in Romania dal febbraio dello scorso anno.

L’attività di polizia giudiziaria, coordinata dalla Procura, ha riguardato complessivamente 27 persone, componenti – secondo le indagini – del gruppo criminale composto in larga parte da romeni, con alcuni fiancheggiatori italiani. In un albergo del centro di Modena, l’hotel Italia, che è stato posto sotto sequestro e nel quale venivano consumate le prestazioni sessuali, prostitute e sfruttatori alloggiavano ufficialmente per turismo, potendo godere dei privilegi accordati ai cittadini comunitari. Anche alla reception era stata assunta una romena, ritenuta dalle indagini punto di riferimento diretto delle prostitute e referente del cittadino romeno al vertice dell’organizzazione.

Una novità – ha riferito la polizia – emersa dalle ultime indagini (le operazioni della Mobile modenese in questo settore, cominciate sette anni fa, hanno portato nel complesso a decine di provvedimenti restrittivi) è costituita dalla circostanza che ormai le ragazze, almeno quelle maggiorenni, sanno bene fin dall’inizio di doversi prostituire in Italia e accettano la prospettiva senza problemi accordandosi con amici, fidanzati e parenti per pianificare gli aspetti logistici della trasferta. Quindi non sono più soggetti che collaborano con le forze dell’ordine ammettendo di avere uno sfruttatore, ma affermano che quello individuato dagli investigatori è al più il loro fidanzato.