Prostituzione: don Usai ha trascorso la sua prima notte in cella

Pubblicato il 29 Dicembre 2010 - 08:30 OLTRE 6 MESI FA

Don Giovanni Usai, il responsabile della Comunità di recupero per detenuti Il Samaritano arrestato martedì pomeriggio per favoreggiamento della prostituzione e violenza sessuale, ha trascorso la sua prima notte agli arresti domiciliari a Oristano in una struttura messa a disposizione dalla Diocesi.

La notizia dell’arresto è stata subito comunicata all’arcivescovo Ignazio Sanna, che sta trascorrendo alcuni giorni di ferie in Germania e che per il momento ha preferito non commentare aspettando di farlo al suo rientro in città, previsto per giovedì 30. La notizia si è diffusa velocemente anche in città, dove don Giovanni Usai è molto conosciuto per la sua attività a favore degli emarginati e dei detenuti cominciata ormai molti anni fa nella casa parrocchiale di Senis, un paesino di poche centinaia di abitanti del quale era parroco, e proseguita poi ad Arborea in un terreno concesso dalla Società Bonifiche Sarde.

Attualmente il sacerdote era anche cappellano del carcere di Oristano. Sul fronte dell’inchiesta, i carabinieri della Compagnia e del Comando provinciale di Oristano mantengono il più stretto riserbo, anche perchè le indagini – fanno sapere i militari dell’Arma – sono tutt’altro che concluse. I fatti per i quali è stato disposto l’arresto di don Usai e del cittadino nigeriano Eze Alphonsus sono avvenuti comunque all’interno della Comunità e la vittima della presunta violenza sessuale, per quanto è dato di sapere, sarebbe un’ospite della stessa struttura.