Ragazze madri, istruite, guadagnano fino a 7mila euro: romene prostitute “per scelta” a Roma

Pubblicato il 13 Settembre 2010 - 18:21 OLTRE 6 MESI FA

Romene, ragazze madri, di circa 23 anni, con un guadagno mensile tra i 5.000 e i 7.000 euro al mese e un livello culturale medio. Arrivano in Italia grazie al passaparola delle amiche e ci restano in media 2 anni, ma qui spesso rifiutano lavori da mille euro al mese come quello della colf. Alcune di loro aspirano ad iscriversi all’università del proprio Paese.

E’ questo l’identikit delle ‘lucciole’ a Roma, almeno secondo quanto emerge da uno studio delle dinamiche del fenomeno della prostituzione condotto dalle psicologhe della Questura di Roma. Le interviste informative, a cui le prostitute consenzienti sono state sottoposte, hanno evidenziato che nella maggior parte dei casi i figli delle squillo sono affidati alle famiglie d’origine, che vivono in Romania.

In media restano in Italia due anni, con l’obiettivo di tornare nel proprio Paese, dove alcune di loro vorrebbero poi iscriversi all’università. I parenti, che ricevono benefici economici, in numerosi casi non sanno della loro vera attività svolta in Italia. Loro non hanno la percezione del rischio a cui si espongono: non hanno paura di contrarre malattie, né di incappare in clienti violenti.

Le intervistate non smetterebbero di prostituirsi, se non per un’attività più redditizia, e comunque non nell’immediatezza. In pochi casi emerge una condizione di sfruttamento. Qualcuna ha detto di essersi già prostituita in Spagna o di aver comunque lavorato in locali a luci rosse in Germania o in altri Paesi europei.

La scelta dei luoghi o delle strade in cui prostituirsi spesso è casuale. Sono 82 le prostitute fermate dalla polizia nelle zone della Salaria, di via Prenestina, di via Prati Fiscali, viale della Primavera, a conclusione di una serie di blitz effettuati con una strategia a macchia di leopardo, nella notte tra sabato e domenica scorsi.