“Quel ragazzo ha la tiroide, tira sempre”, libro sui genitori dei baby sportivi
Pubblicato il 11 Agosto 2014 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA
ROMA – Baby campioni, veri e presunti, ma soprattutto genitori invasati e invadenti: il giornalista del Corriere della Romagna Fabio Benaglia ha raccolto in un libro, “Mio figlio è un fenomeno” (edizioni Il Ponte Vecchio, 130 pp., 11 euro) gli episodi più curiosi, divertenti, a tratti imbarazzanti che coinvolgono i genitori alle prese con lo sport dei figli. Perché per tante mamme e tanti papà, il figlio è un piccolo Messi e, nella maggior parte dei casi, un talento incompreso. “Quel ragazzo lì ha la tiroide, tira sempre”, fra le frasi udite in tribuna.
Il risultato è una piccola antologia di genitori tifosi, al temine della quale tornano in mente Ezio Verderame e Pulici che sognavano di allenare una squadra di orfani. “Mio figlio si riconosce in fretta: è quello più bravo di tutti”, è una delle frasi-tipo. Dietro il libro c’è l’esperienza del cronista alle prese non solo con i genitori in tribuna ma anche con allenatori e arbitri. “L’idea mi è venuta quando abbiamo sbagliato il nome di un marcatore di una partita di ragazzi. Pensavo bastasse rettificare, ma l’allenatore mi ha messo in guardia: per me nessun problema, ma con i genitori ci parli tu…”.
I papà-tecnici: “Cassano all’età di mio figlio non era così forte”, “Gli ho parlato dopo l’espulsione: gli ho fatto capire che se l’arbitro è un cretino non è mica colpa sua”, “A motivare il ragazzo ho pensato io: gli do 20 euro a ogni gol che segna”, sono poca cosa al confronto con le mamme: “Scusi, eh, ma perché nei giri di campo lo fate stare sempre in fondo?”, “Se faccio due righe scritte alla società, si riesce a non mettere mio figlio in barriera? “, “Mister, dove si comprano le fasce di capitano? Ne volevo una per mio figlio”.