Foggia, liberata dai Nocs la ragazzina sequestrata

Pubblicato il 19 Gennaio 2010 - 15:55 OLTRE 6 MESI FA

E’ stata liberata dai Nocs la  ragazzina di 14 anni tenuta sotto sequestro da un uomo per  alcune ore in un negozio a Lucera. La piccola sta bene.

Prima del blitz, per liberare la quattordicenne si era tentata la strada della trattativa. A condurla era stato un appuntato dei carabinieri di Lucera che conosce da tempo il sequestratore

Massimiliano Credico, 35 anni ha tenuto per diverse ore  in ostaggio una ragazzina in un negozio, sotto la minaccia di un coltello.

Prima di effettuare il blitz le forze speciali di polizia hanno tentato di distrarre l’uomo per evitare di far correre rischi alla ragazza. «Il sequestratore non può vederli – aveva spiegato il sindaco di Lucera  Pasquale Dotoli – perché ha sotto controllo solo un angolo della prima stanza. Stanno valutando come entrare in azione».

Prima del blitz, il figlio dell’appuntato dei carabinieri che aveva avviato una trattativa con l’aggressore sta inviando messaggi sms sul telefonino cellulare della ragazzina ostaggio, nella speranza di poter incuriosire e distrarre l’uomo, così da dare la possibilità, agli agenti del Nocs di intervenire e liberare l’ostaggio.

L’uomo – che dice di volere un posto di lavoro – aveva  chiesto di parlare con l’onorevole Alessandra Mussolini, con la quale, però, si sarebbe rifiutato di parlare per telefono perché vorrebbe parlarle di persona.

Credico, protagonista già tre anni fa di un fatto assolutamente simile, è in libertà da qualche mese, dopo aver scontato la pena per il sequestro compiuto il 6 maggio 2007 in un centro commerciale di Lucera. Che le sue condizioni psichiche siano disagiate gli investigatori non dubitano: non si é potuto sapere con certezza, però, se l’uomo sia sottoposto a cure.

La ragazzina sotto sequestro si chiama Rosi e frequenta la prima classe di un istituto commerciale. La  giovane, 14 anni,  nella mattinata di martedì 19 gennaio si trovava per strada insieme con alcune compagne di scuola, erano uscite prima perché non avevano partecipato all’assemblea di istituto.

Bighellonando, le adolescenti si erano fermate nei pressi di un negozio di articoli da regalo nel centro cittadino. E’ stato lì che M.C. ha notato Rosi, l’ha costretta – minacciandola col coltello – a seguirlo nel negozio. Poi ha fatto uscire dal locale la commessa e anche il titolare del negozio, dopo aver costretto quest’ultimo a chiamare la polizia.