Rame e guasti: quei viaggi impossibili sulla linea Fr3 Roma-Viterbo

Pubblicato il 12 Settembre 2011 - 15:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Viaggio da incubo per i pendolari della Fr3 Roma-Viterbo, ormai diventata la line ferroviaria più travagliata di tutto il Lazio. Proprio nel giorno in cui riaprono le scuole, un furto di rame avvenuto nella stazione ferroviaria Olgiata, ha costretto le ferrovie a chiudere il tratto tra La Storta e Cesano.

“Abbiamo preso il treno alle 9,10 circa da Olgiata – ha spiegato a Repubblica Chiara F., un medico – e dopo quasi un’ora siamo ancora a Ottavia. Questo perché il treno è stracolmo, quello successivo è stato annullato, e le persone alle stazioni non riescono a entrare e bloccano alle porte. Alcune persone cominciano a gridare che denunceranno le ferrovie, certo non è possibile viaggiare in questa maniera”.

“Il furto dei cavi, necessari al funzionamento dei sistemi di controllo della circolazione, è avvenuto – spiegava successivamente una nota delle Ferrovie dello Stato – a tarda notte tra le stazioni di Cesano e La Storta, causando ritardi al traffico ferroviario”. L’intervento delle squadre tecniche del gruppo Fs “ha consentito, alle 6.45, di ripristinare la piena funzionalità della linea – aggiunge la nota – La mancanza di alimentazione agli apparati di linea ha fatto registrare ritardi compresi tra 10 e 50 minuti e la cancellazione di alcune corse”.

Ciò che è certo è che la linea Roma-Viterbo è diventata una scommessa. Ogni mattina, salvo rare, rarissime, occasioni, i treni subiscono forti ritardi, vuoi per i furti di rame, vuoi per il maltempo e guasti tecnici. A rendere ancora più difficoltoso il tragitto è il fatto che per arrivare a roma, e per tornare a casa, le fermate sono molte, forse anche troppe. Motivo per cui la mattina, specie ora con la riapertura delle scuola, salire e scendere è sempre complicato e si perdono diversi minuti per ogni stazione.