Rapallo (Genova). Ciotola e avanzi per la figlia, pm chiede giudizio per i genitori

Pubblicato il 16 Maggio 2012 - 18:15 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA, 16 MAG – Era costretta dai genitori a subire l'umiliazione di mangiare gli avanzi di cibo in una ciotola, a servire in tavola e a rispondere sempre ''comandi'', una bambina di 12 anni che e' stata poi ''salvata'' da una segnalazione anonima a Telefono Azzurro che aveva fatto scattare una denuncia nei confronti della madre ecuadoriana e del padre albanese abitanti a Rapallo, nel levante ligure. Per i due che erano stati arrestati nel dicembre 2011 con le accuse di sequestro di persona e riduzione in schiavitu', la procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio. L'udienza preliminare davanti al gip Nadia Magrini e' prevista il primo di giugno.

La storia della piccola ''Cenerentola'' si concluse con l'intervento degli agenti del commissariato di Rapallo che si recarono a prelevarla a scuola dove si era presentata in pantofole e pigiama, come era capitato altre volte. Secondo quanto riferirono gli agenti del nucleo investigativo del commissariato la bambina veniva anche chiusa sul balcone e costretta a restarvi per ore, al freddo, con addosso soltanto il pigiama o la biancheria intima. Per lei nessun piatto, ne' posate ma una ciotola buttata in un angolo della casa dove mangiava gli avanzi. Inoltre veniva insultata e doveva servire in tavola dove sedevano anche i due fratelli maschi che venivano trattati in maniera normale. Alle richieste dei familiari doveva sempre rispondere ''mande'' che nello spagnolo gergale significa ''comandi''. La bambina, dopo essere stata prelevata dalla polizia, era stata affidata ai servizi sociali.

L'inchiesta era passata alla procura di Genova da quella di Chiavari che si era dichiarata incompetente. Al gip Ferdinando Baldini che li aveva interrogati i due avevano detto: ''E' una bimba ribelle. Abbiamo fatto di tutto per rieducarla ma abbiamo avuto grosse difficolta''' e avevano riferito che punivano la bambina quando si comportava male.