Ravello, Patrizia Attruia strangolata: arrestata Vincenza Dipino padrona di casa

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Marzo 2015 - 09:42 OLTRE 6 MESI FA
Ravello, Patrizia Attruia strangolata: arrestata Vincenza Dipino padrona di casa

Ravello, Patrizia Attruia strangolata: arrestata Vincenza Dipino padrona di casa

SALERNO – Strangolata probabilmente per gelosia: questa l’ipotesi dei carabinieri di Ravello che hanno arrestato Vincenza Dipino, 55 anni a Ravello, in Costiera Amalfitana, accusandola di aver ucciso Patrizia Attruia, 48 anni, originaria di Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli, e inquilina della casa di via San Cosma a Ravello di proprietà della Dipino, dove è stata trovata cadavere. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’omicidio sarebbe avvenuto nel corso di un litigio tra le due, le donne sarebbero venute alle mani e Dipino avrebbe strangolato Attruia. Subito dopo avrebbe nascosto il cadavere in una cassapanca.

A rinvenire il corpo era stato il compagno della vittima, Giuseppe Lima, 50 anni, di Ravello, anche lui inquilino nella casa di Vincenza Dipino. Questa, rimasta sola dopo la morte della madre adottiva, aveva decido di aiutare la coppia che, prima di allora, vivevano in un alloggio di fortuna. La vittima svolgeva lavori saltuari, mentre il compagno lavora saltuariamente come agricoltore o giardiniere per le ville e i poderi della zona.

Fin quando non sono cominciati i problemi: secondo quanto raccolto dai carabinieri infatti tra le due donne sarebbe nata una rivalità, con la vittima che accusava la padrona di casa di essere troppo premurosa nei riguardi di Lima, il suo convivente.

Un quadro più chiaro si avrà con il prosieguo delle indagini ma, secondo il sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, ”a distanza di alcune ore dal delitto, sono cominciate a circolare alcune voci su possibili motivi passionali alla base della vicenda”. ”La vittima ? ricorda il primo cittadino – era una signora tranquilla che non ha mai destato problemi di alcun genere. La donna si era integrata perfettamente nella comunità ravellese. L’unico problema che poteva avere era dipeso dal fatto che lavorava saltuariamente. Anche il convivente, divorziato e con figli avuti dalla precedente relazione, è sempre apparso come un lavoratore tranquillo che si arrangia a fare il coltivatore e il giardiniere per alcune ville e terreni della zona”.

Vincenza Dipino è accusata di omicidio preterintenzionale e occultamento di cadavere.