Rc Auto, tariffe Nord-Sud: fino a 8mila euro di differenza

Pubblicato il 16 Gennaio 2013 - 20:37 OLTRE 6 MESI FA
Rc Auto, tariffe Nord-Sud: fino a 8mila euro di differenza

ROMA – La forbice tra le tariffe dell’assicurazione Rc auto del Nord e del Sud si allarga sempre di più, con differenze che possono superare gli 8 mila euro per i neopatentati. Lo rivela lo studio di Cittadinanzattiva condotto su tutto il territorio nazionale. La media di premio pagata dagli italiani adulti a dicembre 2012 è di 661 euro, ma il dato medio nasconde profonde differenze, se ad Aosta infatti un 40enne con massimo sconto paga 335 euro la stessa persona a Napoli arriva a spenderne più di 1.700. Al di là delle singole città la macro area del Nord spende in media 547 euro, contro i 712 del centro e i 776 del Sud. La situazione più critica è però quella dei neopatentati, per i diciottenni infatti la media nazionale schizza a 2.800 euro. Qui però le differenze territoriali diventano impressionanti: all’economica Aosta, poco più di 1.100 euro, corrisponde infatti il caso limite di Salerno dove si può arrivare oltre i 9.000 euro.

Analizzando le macro-aree si confermano i trend per gli adulti: il nord costa meno con un valore medio dell’assicurazione per i giovani di 2500 euro che sale a 3 mila per il centro e a 3100 nel sud Italia. Anche le singole città replicano il trend: le dieci meno care sono situate tutte sopra la linea del Po, in particolare in Piemonte e Val d’Aosta, mentre le tariffe maggiori sono concentrate in Calabria, Puglia e Campania, con l’eccezione di Prato. ”La forbice si verifica nonostante la maggior parte degli incidenti non avvenga al sud – spiega il segretario generale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso – il 17% del totale avviene infatti in Lombardia, il 12,8% nel Lazio e l’8,3% in Piemonte, serve un meccanismo che punisca chi froda ma che incentivi chi non fa incidenti, se no rischia di passare l’idea che non convenga comportarsi bene”.

Unico dato positivo risulta la parità di genere con scostamenti tra uomo e donna inferiori ai dieci euro, direzione che ha anticipato la direttiva europea entrata in vigore dal 2013 che ha imposto una tariffazione ”unisex”.