Reddito di cittadinanza, 84 lavoratori in nero scoperti e denunciati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Novembre 2019 - 17:37 OLTRE 6 MESI FA
Reddito di cittadinanza, task-force dei carabinieri: 84 lavoratori in nero denunciati

Foto archivio ANSA

ROMA – In appena sei mesi sono stati scoperti 84 lavoratori in nero che percepivano il reddito di cittadinanza. Oltre 100 persone sono state arrestate per caporalato, portando controlli su 96mila lavoratori e quasi 800 aziende. Questi alcuni dei dati dell’attività di contrasto alle varie forme di sfruttamento nel mondo del lavoro portata a termine in ambito nazionale dalle task-force dei carabinieri delle Unità Specializzate e delle stazioni territoriali.

I risultati della task-force dell’Arma dei carabinieri sono stati presentati la mattina del 20 novembre a Roma. Dopo l’introduzione della legge in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, ha prodotto un significativo incremento delle attività repressive a partire dal 2018, con un +230% e un +30% nel 2019. Tra maggio e ottobre sono stati accertati 84 lavoratori in nero che percepivano il reddito di cittadinanza e per questo denunciati.

Sono 108, invece, gli arresti per caporalato nel 2019: il doppio rispetto al 2018 in cui sono stati 56 più del triplo rispetto al 2017 in cui furono 31. A questi si aggiungono 592 denunce tra il 2018 e il 2019. Un numero molto più alto rispetto al biennio 2015-2017 in cui furono 156. Il 51% dei casi di caporalato ha interessato il settore dell’agricoltura (51%) seguito dal terziario (28%).

Complessivamente sono oltre tremila i lavoratori vittime di sfruttamento scoperte nel biennio 2018-2019. Significativa, secondo i carabinieri, la percentuale di lavoratori italiani (344) a cui si aggiungono gli stranieri. Per quanto riguarda il lavoro nero, nello stesso periodo sono stati controllati circa 96.000 lavoratori, di cui il 30% circa è risultato ‘in nero’ o irregolare.

La media degli ultimi due anni, pari al 48% circa, vede localizzati gli irregolari nelle regioni meridionali, il 21% nel centro Italia, il 19% nel nord-ovest , il 13% nelle regioni del nord-est. Le truffe scoperte ai danni di enti previdenziali e assistenziali ammontano a 150 nell’ultimo biennio con circa 2500 denunciati e oltre 30 milioni di euro di importi illecitamente percepiti.

“La posta in gioco è il rispetto dell’articolo 1 della Costituzione e dobbiamo realizzarlo. Ogni volta che c’e’ un fenomeno di caporalato e lavoro nero c’e’ una violazione di questo articolo” ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo alla conferenza stampa.

Mentre il sottosegretario al Lavoro Francesca Puglisi ha sottolineato: “E’ un’azione davvero importante e imponente. Il fenomeno del caporalato colpisce anche gli italiani e non solo il settore dell’agricoltura, ma anche altri come il terziario”.

“I numeri parlano chiaro. I dati presentati dopo tre anni dall’approvazione della legge indicano il segno positivo delle norme che abbiamo fortemente voluto – ha affermato l’ex ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina – La Legge contro il Caporalato funziona e segna una svolta contro l’illegalità del lavoro in agricoltura”. (Fonte ANSA)