Reggio Calabria: don Giorgio Costantino aggredito e malmenato in parrocchia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Maggio 2017 - 10:08 OLTRE 6 MESI FA
Reggio Calabria: don Giorgio Costantino aggredito e malmenato in parrocchia

Reggio Calabria: don Giorgio Costantino aggredito e malmenato in parrocchia (foto Ansa)

REGGIO CALABRIA – Un sacerdote, don Giorgio Costantino, è stato aggredito e malmenato da alcune giovani non identificati, nella notte tra 23 e 24 maggio a Reggio Calabria. Don Giorgio, parroco della Madonna del Divino Soccorso, sarebbe stato malmenato dal gruppo di giovani che aveva richiamato dopo che questi si erano introdotti in un locale della parrocchia forzando il cancello d’ingresso.

Attualmente il sacerdote che è stato soccorso e trasportato in ospedale si trova ricoverato in prognosi riservata. Ha riportato un ematoma alla testa e dovrebbe essere, in queste ore, sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno avviato le indagini per risalire agli autori dell’aggressione.

Monsignor Giorgio Costantino, giornalista, in passato portavoce del Sinodo dei Vescovi (2005), è parroco di Santa Maria del Divino Soccorso, in uno dei quartieri più popolosi di Reggio Calabria, Gebbione, dal 2006. Uomo di cultura, ha svolto anche il ruolo di docente al Conservatorio musicale. Nello scorso mese di settembre alcuni vandali, rimasti ignoti, erano entrati nei locali del centro di ascolto della parrocchia devastando gli interni. Il sacerdote, in quella circostanza, aveva denunciato il fatto ai carabinieri.

Scrive Francesco Chindemi su Reggio Tv:

LA SCOPERTA – Avvolti in buste in cellophane, i militari si sono imbattuti in una pistola semiautomatica marca Bruniin ottimo stato con matricola abrasa provvista di caricatore senza cartucce; una doppietta calibro 12 a canne mozze e senza matricola, 3 flaconi da 1 litro contenenti polvere pirica,280 cartucce per fucile di vario calibro e oltre mezzo chilo complessivo di droga: 375 grammi di marijuana e 136 di cocaina.

LO SCENARIO – Ma c’è un primo importante interrogativo a cui stanno cercando di dare risposta i Carabinieri che contestualmente hanno informato della scoperta la DDA, a sua volta a disporre il sequestro preventivo e d’urgenza: armi e droga si trovavano nascosti all’interno dello stesso immobile, formalmente ancora sotto sequestro, dove il 5 aprile di un anno fa, proprio gli uomini dell’Arma hanno già rinvenuto e recuperato armi e munizioni.Qualcuno pare, nel frattempo, abbia manomesso i sigilli e nascosto il nuovo materiale,forse pensando di non dare nell’occhio. Una manomissione che non è sfuggita agli investigatori, ora sulle tracce di questo qualcuno.