Reggio Emilia: Maya, morta a 3 anni in ospedale. Aperta inchiesta

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Novembre 2016 - 14:08 OLTRE 6 MESI FA
Reggio Emilia: Maya, morta a 3 anni in ospedale. Aperta inchiesta

Reggio Emilia: Maya, morta a 3 anni in ospedale. Aperta inchiesta

REGGIO EMILIA – La Procura della Repubblica di Reggio Emilia ha aperto un’inchiesta sulla morte di una bimba di 3 anni, Maya, giunta all’ospedale Santa Maria Nuova del capoluogo dopo essere stata visitata e dimessa, con diagnosi di varicella, al pronto soccorso di Castelnovo Monti. Lo riferiscono i giornali locali.

Sono stati i genitori, di origine romena e da anni in Italia, a presentare ai carabinieri un esposto-denuncia: il sostituto procuratore Maria Rita Pantani ha sequestrato le cartelle cliniche e ha disposto l’autopsia. La bimba, affetta da sindrome di Down, è deceduta giovedì pomeriggio dopo essere stata ricoverata all’ospedale reggiano la sera precedente.

Martedì, portata dai sanitari di Castelnovo, era stata rimandata a casa – hanno riferito i genitori – con le terapie da seguire e l’indicazione di rivolgersi al pronto soccorso pediatrico del capoluogo in caso di peggioramento. A Reggio Emilia si è reso necessario anche il suo trasferimento in rianimazione, ma inutilmente. Scrive il Resto del Carlino:

I genitori, Elena e Marius Dumitrascu, originari di Brasov (Romania), risiedono a Castelnovo Monti. «Il nostro amore non c’è più – ha scritto mamma Elena, che lavora alla Max Mara, sulla pagine Facebook –, al quarto arresto cardiaco non ha voluto più lottare». Papà Marius ha aggiunto: «Il mio angelo e andato via. Perché?» In poche ore le pagine Facebook dei genitori sono state inondate di messaggi di vicinanza e cordoglio per la perdita della «dolce» Maya. Anche da chi l’aveva sempre e solo ‘seguita’ su Facebook, come una signora che scrive: «Non posso e non voglio nemmeno pensare. Non ho mai visto Maya, ma l’ho vista crescere, giocare, cantare, sorridere… tutto qui su Fb. E così ho iniziato ad amarla ogni giorno, almeno. Ora mi fai questa notizia… E io cosa faccio adesso… Cosa devo fare con tutto questo dolore?».