Regioni a rischio zona gialla in Italia: ce ne sono alcune che potrebbero finirci il 29 novembre. Per ora, almeno la prossima settimana si rimane tutti in zona bianca. Cioè senza particolari restrizioni, al di fuori delle solite raccomandazioni (mascherina nei luoghi chiusi, distanziamento, igiene personale, etc.).
Ma gli ultimi monitoraggi non sono ottimisti per niente. Ormai sono 18 le Regioni (o province autonome) ad aver superato la soglia di 50 contagi ogni 100mila abitanti. Ma i dati preoccupanti sono quelli che riguardano i ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive. Ricordiamo che la soglia per non cambiare colore è del 10% dei posti di terapia intensiva occupati e del 15% per gli altri reparti.
Inutile sottolineare come la maggior parte dei ricoverati in terapia intensiva siano non vaccinati (a ottobre circa il 70% secondo i dati dell’Iss). Quel che è peggio è che i dati di queste regioni stanno seguendo una curva negativa e, se il trend non verrà invertito, ci sono buone probabilità che chi finisce novembre in zona gialla possa finire dicembre in zona arancione. Proprio quando arriva Natale…
Regioni che rischiano la zona gialla da lunedì 29 novembre: Friuli, Bolzano, Marche
Salgono a 18 questa settimana – contro le 17 della scorsa – le Regioni e Province autonoma (PPAA) che registrano un’incidenza di casi di Covid-19 superiore alla soglia di allerta di 50 per 100mila abitanti, soglia a partire dalla quale diventa difficile riuscire ad eseguire il tracciamento dei casi. La Provincia autonoma di Bolzano e il Friuli Venezia Giulia registrano i valori massimi di incidenza. Il valore è pari a 406 per 100mila abitanti a Bolzano ed a 289,3 in Friuli. Lo evidenziano i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia.
Sempre Friuli Venezia Giulia e PA di Bolzano registrano inoltre i valori più alti per l’occupazione delle terapie intensive e dei reparti di area medica. Il Friuli ha un tasso di occupazione del 13,1% per le intensive (sopra la soglia massima del 10%) e del 14,8% per l’area medica (vicino alla soglia massima del 15%). Bolzano registra rispettivamente un tasso dell’11,3% per le intensive e del 14,2% per l’area medica. Anche le Marche registrano un tasso di occupazione delle terapie intensive sopra la soglia di allerta del 10%, attestandosi al 10,5%. Sono dunque queste tre le Regioni che, più delle altre, rischiano di cambiare colore.
Contagi, incidenza, ricoveri in ospedale e terapia intensiva: i dati regione per regione
Questi i valori rispettivamente dell’incidenza e dell’occupazione dei reparti di area medica e terapia intensiva nelle varie Regioni:
- Abruzzo (96; 6,8%; 6,1%);
- Basilicata (36,7; 6,1%; 3,2%);
- Calabria (64,4; 12,8%; 5,9%);
- Campania (100; 8,4%; 3,2%);
- Emilia Romagna (111,7; 5,8%; 5,1%);
- Friuli Venezia Giulia (289,3; 14,8%; 13,1%);
- Lazio (113; 9,4%; 6,8%);
- Liguria (99,6; 5,7%; 5,3%);
- Lombardia (88,7; 9,1%; 3,7%);
- Marche (112,5; 6,6%; 10,5%);
- Molise (54; 2,8%; 2,6%);
- PA Bolzano (406; 14,2%; 11,3%);
- PA Trento (102,8; 5,2%; 5,6%);
- Piemonte (74,7; 5,1%; 4,8%);
- Puglia (40; 5,6%; 2,8%);
- Sardegna (40,8; 2,6%; 4,9%);
- Sicilia (67,8; 9,5%; 5,1%);
- Toscana (71; 5,3%; 7,2%);
- Umbria (61,6; 6%; 5,5%);
- Valle d’Aosta (174,3; 9,6%; 3%);
- Veneto (166,1; 5,1%; 5,5%).
- Italia (98; 7,1%; 5,3%).