Regioni arancioni: Campania, Emilia-Romagna, Molise e Umbria. Rezza: “Variante inglese, aspettiamo aumento casi”

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 19 Febbraio 2021 - 18:49 OLTRE 6 MESI FA
zone regioni, foto ansa

Regioni arancioni: Campania, Emilia-Romagna, Molise e Umbria. Rezza: “Variante inglese, aspettiamo aumento casi” (foto Ansa)

Coronavirus in Italia, nessuna regione in rosso. Passano in arancione Campania, Emilia Romagna e Molise.

Queste regioni si aggiungono all’Umbria che, pur restando arancione, vede in zona rossa tutta la provincia di Perugia e alcuni comuni del ternano. Nessuna regione in rosso dove però si trova la provincia autonoma di Bolzano. 

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia ha firmato la nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 21 febbraio.

Regioni arancioni ma l’Iss avverte: “Variante inglese, ci aspettiamo un aumento dei casi”

“Il sistema a fasce di colore per regioni ha funzionato anche se è migliorabile.

Oggi abbiamo 15.479 positivi a fronte di 297mila test eseguiti: c’è una oscillazione naturale ma la situazione sembra essere ad un livello più alto dei giorni precedenti”.

“I decessi sono 353 e ciò conferma che la coda è molto lunga. I dati ci dicono che c’è una controtendenza verso un iniziale aumento dei casi”.

A dirlo è l’epidemiologo Gianni Rezza alla conferenza stampa organizzata dal ministero della Salute sull’analisi del monitoraggio regionale della Cabina di regia.

“Dobbiamo agire molto tempestivamente e in modo aggressivo contro le varianti non ancora molto diffuse, ovvero la brasiliana e la sudafricana”.

“Quindi all’interno delle regioni vanno fatte delle zone rosse. La variante inglese è più diffusa e diventerà dominate, ma dobbiamo fare di tutto per limitare le altre”. 

Prosegue Rezza: “Sappiamo che queste varianti sono più trasmissibili, quindi dobbiamo intervenire tempestivamente anche se non vediamo in questo momento un rapido aumento del numero dei casi”.

“Ma se vediamo dei segnali anche a livello sub-regionale, ha concluso, non perdiamo assolutamente tempo”.

In Abruzzo crescita esponenziale dei pazienti nelle terapie intensive 

L’Abruzzo è la regione nella quale i ricoveri nelle unità di terapia intensiva stanno registrando una crescita esponenziale, mentre in Umbria si osserva una frenata della crescita registrata nei giorni scorsi.

La crescita è invece lineare nella provincia autonoma di Bolzano e in un gruppo di regioni del Centro Sud.

E’ quanto emerge dall’analisi delle curve del numero di pazienti Covid-19 ricoverati nei reparti di terapia intensiva nelle ultime settimane.

Ad eseguirla il matematico Giovanni Sebastiani dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Iac).

Dall’analisi “risulta che nella provincia di Bolzano e in un gruppo di regioni del Centro Sud si osserva un trend di crescita”, rileva l’esperto.

In particolare “Il numero di pazienti Covid-19 ricoverati in terapia intensiva cresce in modo lineare nella provincia di Bolzano, con aumento a settimana pari a circa 7 pazienti per milione di abitanti”.

Lo stesso tipo di crescita si rileva anche per Marche, Molise, Toscana e Basilicata, rispettivamente con aumenti pari a circa 2.6, 2.7, 5.4 e 6.0 pazienti per milione di abitanti.

“L’aumento rapportato alla popolazione è massimo per l’Umbria, dove però fortunatamente negli ultimi giorni si osserva una frenata della crescita, dopo aver registrato un aumento a settimana di 18 pazienti per milione di abitanti”.

Una frenata, secondo l’esperto, “probabilmente dovuta alle rigorose misure di contenimento messe in atto dall’8 febbraio”.

“La crescita è purtroppo esponenziale per l’Abruzzo”, rileva l’esperto.

Per questo, secondo Sebastiani, “in Abruzzo sarebbe utile attuare quanto prima delle misure di contenimento analoghe a quelle dell’Umbria”. 

Campania di nuovo arancione. Ristoratori: “Una mazzata richiudere”

“Tornare in zona arancione è una mazzata terribile. Stavamo lavorando un po’ a pranzo per pagare i debiti, restare a galla, una nuova chiusura è difficilissima da reggere per tutti i ristoratori ormai”.

Così sul ritorno in zona arancione della Campania da domenica Massimo Di Porzio, presidente del ristoratori di Confcommercio a Napoli e titolare della pizzeria Umberto a Chiaia.

“Non capisco questo accanimento nei confronti dei ristoranti e dei bar – dice – tutti gli altri negozi restano aperti, tutti possono ammucchiarsi nei grandi store di abbigliamento, nei supermercati”.

“E noi? Ci chiudono”.

“Lo trovo insostenibile, bisogna rivedere le regole, lasciare possibilità a chi ha spazio di rimanere aperto per guadagnare quello che ci serve a pagare qualcosa, se chiudiamo di nuovo diventa veramente dura, è una tragedia per un settore già in ginocchio”.