Regioni gialle in zona arancione, chi rischia: Campania, Veneto, Liguria, Umbria, Toscana…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Novembre 2020 - 08:23 OLTRE 6 MESI FA
Liguria, Umbria e Basilicata restano Regioni arancioni fino al 3 dicembre

Regioni in zona arancione, chi rischia: Campania, Veneto, Liguria, Umbria, Toscana…

Veneto, Campania, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Umbria possono diventare zona arancione. Alto Adige è già zona rossa.

Veneto, Campania, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Umbria le regioni che possono diventare zona arancione. L’Alto Adige si è già “autoproclamato” zona rossa. I dati contenuti nel cosiddetto Report 25 dell’Istituto Superiore di Sanità porteranno sicuramente alcune regioni attualmente gialle a cambiare colore. Cioè ad avere maggiori restrizioni.

Regioni in zona arancione: ognuno dà nomi diversi

Secondo Repubblica quelle che sembrano maggiormente indiziate a cambiare colore sono appunto quelle succitate. Invece secondo il Corriere della Sera le regioni a rischio arancione sono Campania, Liguria, Abruzzo e Umbria. Campania che potrebbe addirittura diventare subito rossa. Secondo l’Ansa le regioni a rischio arancione sono Campania, Veneto e Toscana.

Ogni quotidiano dà i suoi numeri, ma la risposta definitiva arriverà dopo le ore 15 di lunedì 9 novembre. Solo allora il Comitato Tecnico Scientifico darà il responso.

Ogni Regione tira acqua al proprio mulino

Il report dell’Istituto Superiore di Sanità è in arrivo nelle prossime ore. E il governatore Toti si sfila dalla possibile lista dei peggiori: “I nuovi dati confermano quelli per zona gialla”.

A puntare il dito sono invece alcuni sindaci Per quello di Napoli, Luigi De Magistris, “proclamare la Campania zona rossa è una decisione purtroppo inevitabile, anzi è una decisione tardiva”. Per quello palermitano, Leoluca Orlando, “si va verso una strage annunciata”. Ma il commissario per l’emergenza Covid nella città, Renato Costa, assicura: “La situazione dei posti letto a Palermo è impegnativa, ma la affrontiamo in modo adeguato”.

In Toscana, invece, già si lavora ad un piano per far fronte all’aumento di positivi nelle Rsa, nodo da risolvere per eliminare uno degli elementi di rischio.

In tutto il Paese i numeri sono in calo, con 32.616 i nuovi casi di contagio e 331 vittime nelle ultime 24 ore (rispettivamente 7.195 e 94 in meno rispetto agli aumenti del bollettino precedente) ma anche meno tamponi (‘solo’ 191mila): l’incidenza dei positivi sui tamponi rimane del 17%. Resta da sbrogliare la matassa dei dati.

Chi sta lavorando sui dati

Al lavoro sulle cifre e sui 21 parametri che stabiliscono le tre aree di rischio ci sono il governo, la cabina di regia sul Covid e lo stesso Cts. Il “verdetto”, con il consueto rapporto settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, slitta rispetto ai tempi annunciati.

Nella fase di validazione dei dati da parte delle stesse regioni, per la quale è prevista una tempistica massima di 24 ore, alcune hanno chiesto più tempo. L’incontro della Cabina di regia ci sarà soltanto nelle prossime ore. Il governo, che vuole evitare problemi, sembra aver concesso la richiesta di proroga per dare modo ai territori di far arrivare tutti i dati necessari, per poi decidere le nuove misure.

“C’è un rapporto serio tra le Istituzioni e sarebbe un reato grave dare dei dati falsi”, chiarisce il ministro della Salute, Roberto Speranza. Che torna sulle restrizioni: “Il Dpcm che abbiamo approvato da cui derivano le ordinanze che io firmo è stato condiviso da tutto il Governo”. (Fonti: Ansa, Corriere della Sera e Repubblica)