Regioni zona arancione, Valle d’Aosta forse l’unica. Sicilia e Sardegna verso il giallo

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Maggio 2021 - 10:44 OLTRE 6 MESI FA
Regioni zona arancione, Valle d'Aosta forse l'unica. Sicilia e Sardegna verso il giallo

Regioni zona arancione, Valle d’Aosta forse l’unica. Sicilia e Sardegna verso il giallo FOTO ANSA

Regioni in zona arancione, oggi sono Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna, ma le due isole potrebbero passare in zona gialla, mentre la Valle d’Aosta no. Se così fosse, con il consueto monitoraggio del venerdì da parte dell’Iss, la Valle d’Aosta resterebbe l’unica regione italiana in zona arancione, con tutte le altre in zona gialla.

Regioni zona arancione, i dati della Valle d’Aosta

La Valle d’Aosta infatti è in bilico tra il passare in zona gialla oppure restare in zona arancione. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati del contagio da Covid-19 relativi alla scorsa settimana. L’incidenza dei nuovi casi positivi ad oggi è intorno a 160 su 100.000 abitanti, l’indice Rt è inferiore a 1. Saranno determinanti i dati delle ultime ore per confermare o meno il calo del contagio nella regione alpina. Il passaggio in zona gialla consentirebbe di allentare le misure restrittive, in particolare per quanto riguarda l’apertura di bar e ristoranti. Però il sospetto è che la regione possa restare zona arancione ancora per un po’.

Il cambio dei parametri per i colori delle Regioni

Sul tavolo del governo c’è però la modifica dei parametri che definiscono i colori delle Regioni. Basare il nuovo modello di valutazione del rischio contagio sull’incidenza dei casi Covid, mantenendo l’impostazione a 4 colori, con altrettanti livelli di rischio legati a incidenza, e mantenimento dei tassi di occupazione dei posti letto. Sarebbe questa la proposta del Governo alle Regioni. La zona rossa scatterebbe con oltre 250 casi Covid su 100mila abitanti, arancione tra i 150 e i 250 casi, gialla tra i 50 e 150 casi, bianca fino a 50 a casi. Ma il passaggio in zona rossa avverrebbe anche se il livello di occupazione di area medica ospedaliera e area intensiva arrivasse rispettivamente al 40% e al 30%.