Remo Roncato è morto: addio al Re del Mobile padovano

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Agosto 2017 - 19:57 OLTRE 6 MESI FA
Remo Roncato è morto: addio al Re del Mobile padovano

Remo Roncato è morto: addio al Re del Mobile padovano

PADOVA – Se ne è andato all’improvviso, proprio quando sembrava aver imboccato la via della guarigione. Remo Roncato, imprenditore dell’arredamento e titolare del mobilificio che porta il suo nome a Piombino Dese (Padova) si è spento all’età di 85 anni.

Per i compaesani era il Re del Mobile dell’Alta Padovana. Roncato era stato ricoverato tempo fa per un grave blocco intestinale dal quale si stava lentamente ristabilendo. Alcune complicazioni però hanno in poco tempo fatto peggiorare le sue condizioni, fino alla tragica scomparsa.

Il quotidiano Il Mattino di Padova, lo ricorda così:

Remo aveva 85 anni, ma ancora il grande spirito di un buon condottiero. Storico il suo mobilificio che aveva avviato 60 anni fa, conosciuto in tutte le province limitrofe e anche in Lombardia. C’era tanto entusiasmo per la grande festa del sessantesimo di attività, che momentaneamente era stata sospesa solo per le condizioni dello storico titolare, in attesa di una sua ripresa.

Da giovanissimo Remo ha frequentato la scuola di disegno a Castelfranco Veneto, e intanto lavorava nella “bottega” di falegnameria di papà Girolamo, poi ha iniziato a lavorare e da li a poco è iniziata la grande passione per i mobili e per l’arredamento in genere. Già negli anni Sessanta-Settanta, Remo aveva costruito uno dei più grossi mobilifici del Veneto. Per la sua importante e longeva attività, oltre che per l’umanità di uomo semplice e generoso, era stato nominato Cavaliere della Repubblica

Fu componente del consiglio pastorale e componente del direttivo della scuola materna. Una spalla fondamentale per il compianto monsignor Aldo Roma e fra i più ascoltati consiglieri. Moltissimi i contributi che Remo ha dato in ogni circostanza per la sua parrocchia: chiesa, campanile, asilo, canonica e da ultimo la sala del cinema “Montello”, ora sala Tommaso Moro. Molto ha contribuito anche per le associazioni comunali e attività sportive. Sempre sorridente e cordiale, lo si trovava spesso in giro per il paese e scambiava volentieri due chiacchiere con i compaesani. Molto attento ai fatti della comunità, però sempre in punta di piedi, un saggio con una visione moderata ed equilibrata delle cose.