Renata Rapposelli uccisa, arrestati Giuseppe e Simone Santoleri, ex marito e figlio della pittrice

di redazione Blitz
Pubblicato il 6 Marzo 2018 - 09:15 OLTRE 6 MESI FA
L'ex marito e il figlio di Renata Rapposelli sono stati arrestati per l'omicidio della pittrice

Renata Rapposelli (da Chi l’ha visto?)

ANCONA – Svolta nell’inchiesta sulla morte della pittrice abruzzese Renata Rapposelli, scomparsa da Giulianova (Ancona) il 9 ottobre del 2017 e ritrovata morta a Tolentino (Macerata). L’ex marito e il figlio, Giuseppe e Simone Santoleri, sono stati arrestati dai carabinieri. Erano gli unici indagati per l’omicidio della pittrice.

L’arresto di Giuseppe e Simone Santoleri è stato eseguito a Giulianova Lido (Teramo) dove i due vivono: per entrambi la contestazione è di concorso in omicidio volontario e soppressione di cadavere. I due sono stati rinchiusi nel carcere teramano di Castrogno.

Dalle indagini è emerso che la Fiat Seicento dell’ex marito di Renata Rapposelli, con bagagliaio carico di cartoni e senza cappelliera posteriore, è stata ripresa due volte il 12 ottobre in direzione Tolentino (Macerata) dov’è stato ritrovato il cadavere. E’ stato questo un indizio chiave per l’arresto dell’uomo e del figlio Simone per l’omicidio della pittrice.

“Dopo tanti anni sei venuta a riprendere mio padre”: una testimone ha sentito alle 16:30 del 9 ottobre scorso Simone Santoleri, figlio di Renata Rapposelli, inveire contro la madre arrivata a Giulianova per parlare con lui e l’ex marito. Per l’accusa, l’avrebbero forse stordita e soffocata lo stesso giorno, tra le 17 e l’una di notte, perché pretendeva arretrati di 3mila euro per il mantenimento.

Renata Rapposelli, 64 anni, era scomparsa il 9 ottobre scorso dopo aver incontrato l’ex marito e il figlio Simone in casa loro a Giulianova (Teramo). Il cadavere della donna, che viveva ad Ancona, era stato ritrovato il 10 novembre nelle campagne di Tolentino. Padre e figlio hanno parlato di una lite in casa tra Giuseppe e Renata, scoppiata per motivi economici. Dopodiché, sempre secondo gli indagati, la donna sarebbe stata accompagnata al Santuario di Loreto dal marito, perché voleva pregare nella Basilica della Santa Casa. La ricostruzione tuttavia non ha mai convinto la Procura, e il ritrovamento del corpo a Tolentino (Macerata), in un luogo lontano dal santuario, ha da subito complicato ulteriormente il quadro.