ROMA- Il rettore de La Sapienza partecipa e fa il giurato ad un concorso di bellezza, Miss Università, e scatena il putiferio. Secondo diverse docenti e ricercatrici, infatti, la partecipazione in qualità di giurato al concorso di bellezza organizzato dagli studenti ha “mortificato l’Università ridicolizzando il suo ruolo”. Lui, Eugenio Gaudio, non ci sta e rispedisce al mittente le insinuazioni.
“Francamente sono perplesso. Inviterei queste signore prima ad informarsi e poi ad esprimere giudizi”.
I fatti contestati risalgono agli inizi di maggio, quando Gaudio si presentò come presidente di giuria al concorso di Miss Università.
“Non è un evento organizzato dal nostro Ateneo – puntualizza -, ma da studenti ed ex studenti. Ho accettato il loro invito dopo numerose insistenze e dopo aver fatto fare precise ricerche alla mia segreteria, dato che partecipare a concorsi di bellezza non rientra di certo fra i miei passatempi. La manifestazione esiste da più di 20 anni ed anche i miei predecessori hanno fatto parte della giuria, da D’Ascenzo a Frati. Nella giuria, inoltre, vi erano personaggi illustri del mondo accademico, un magistrato ed anche giornalisti”.
Gli studenti e diversi addetti ai lavori non sembrano però averla presa benissimo. Al punto che online c’è una petizione firmata da oltre 550 tra docenti e ricercatrici che chiede le dimissioni del Rettore:
“CHIARISSIMO Rettore, insieme con le altre firmatarie della petizione su change.org indirizzata ad Eugenio Gaudio, riteniamo che la sua partecipazione come giurato alla selezione di Miss Università, tenutosi a Roma il 6 maggio 2015 al Billions, non sia compatibile con il suo ruolo istituzionale, e rappresenti una scandalosa macchia sull’ateneo che lei è stato eletto a guidare.
Gaudio respinge ogni tipo di accusa, soprattutto quelle di sessismo:
“Ovviamente avrei partecipato anche se si fosse trattato di mister università. Le mie domande erano di carattere culturale e riguardavano il percorso accademico delle ragazze che non erano in bikini, come scritto in questi giorni, ma in un casto abito da sera”.
Il numero uno della Sapienza, che ha preso il posto solo lo scorso ottobre del discusso Frati (più volte finito in scandali ed inchieste), non ci sta neanche a sentir parlare di mancanza di rispetto nei confronti delle donne. “L’80% dei miei collaboratori sono donne – spiega -. Nella mia squadra di governo ho scelto quattro pro-rettori donna. Devo essere sincero e mi chiedo quanto questa polemica sia frutto di nescienza e quanto ci sia dietro qualcosa di strumentale. In molte università americane concorsi del genere, anche se con valenza più goliardica, sono all’ordine del giorno”. Alle autrici della petizione “chiedo di informarsi bene su come siano andati i fatti”. “Bisognerebbe capire il vero spirito della mia partecipazione – conclude Gaudio -, che è stato quello di vicinanza dell’Università ai suoi studenti. Se non usciamo da questa visione miope il Paese tempo non si risolleverà”.