Slitta di nuovo la riapertura di palestre e cinema, le varianti Covid tengono ancora chiuso

di Redazione Blitz
Pubblicato il 24 Febbraio 2021 - 08:01 OLTRE 6 MESI FA
Riapertura palestre e cinema, Cts: le indicazioni al governo non cambiano. Restino chiusi

Riapertura palestre e cinema, Cts: le indicazioni al governo non cambiano. Restino chiusi (Foto Ansa)

Palestre, piscine e cinema, slitta ancora la riapertura: il Comitato tecnico scientifico resta prudente e non cambia indicazioni per il governo Draghi. 

I tecnici mantengono la linea della prudenza delle scorse settimane, soprattutto alla luce degli sviluppi delle nuove varianti del coronavirus.

Aggiornamento ore 08.01

Riapertura di palestre e cinema: no dal Cts al governo

Nei giorni scorsi aveva già messo in guardia dai rischi di ulteriori contagi che potrebbero arrivare da eventuali riaperture di impianti da sci, palestre o cinema. I tecnici sono stati ricevuti a Palazzo Chigi, in vista dei prossimi provvedimenti che saranno assunti dal Governo.  

I no del Cts alla riapertura di palestre, piscine, cinema, corsi…

Nonostante le molte richieste di riaperture presentate da ministri e da categorie produttive, i tecnici del Cts hanno confermato: no alla riapertura di piscine e palestre, nemmeno per corsi individuali o terapie riabilitative. No anche alla riapertura di sale gioco e sale bingo, e nemmeno ai corsi pomeridiani per bambini. Per il Cts l’impianto del Dpcm in scadenza è da riconfermare, senza alcuna modifica o apertura.

Miozzo: “Linea della prudenza, ma non c’è una catastrofe imminente”

“Abbiamo rappresentato al presidente Draghi i dati e i numeri dal punto di vista scientifico noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente. Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un’altra occasione. Venerdì ci sarà una nuova fotografia della situazione, poi vedremo”, ha detto il coordinatore del Cts Agostino Miozzo lasciando Palazzo Chigi.

Miozzo, come anche Franco Locatelli e Silvio Brusaferro, hanno lasciato la riunione presieduta dal premier Mario Draghi che prosegue con i ministri.  

Variante inglese al 30%: a metà marzo predominante

Oltre il 30% delle infezioni Covid in Italia è dovuto alla variante inglese. Il dato è stato fornito dagli esperti dell’Istituto superiore di Sanità e del Cts al premier Mario Draghi. Secondo gli scienziati, verso la metà di marzo la variante sarà predominante in tutto il Paese.

Nel corso dell’incontro, inoltre, il governo ha chiesto valutazioni sulle misure da adottare e gli esperti avrebbero ribadito i rischi legati a possibili riaperture.