Quelle “signorine” per il figlio di Bossi

Pubblicato il 17 Novembre 2011 - 13:13 OLTRE 6 MESI FA

Riccardo Bossi

MILANO – Un’ “imprenditrice” del sesso a pagamento che presenta modelle e hostess a Riccardo Bossi nella speranza di allargare il giro in certi ambienti. Il figlio del leader della Lega, 32 anni, fratello maggiore del “Trota”, è stato citato in un’inchiesta per prostituzione. A fare il suo nome è stata l’ ‘intermediaria’ in un giro di prostituzione di ‘ragazze immagine’, Giovanna Cervigni, che ha patteggiato 2 anni. La donna ha spiegato al gup di Milano, in sede di dichiarazioni spontanee, di aver presentato modelle e hostess anche al figlio di Umberto Bossi, Riccardo. Da quanto si è saputo, la donna avrebbe anche detto di non sapere però nulla di eventuali rapporti a pagamento successivi, ma ha chiarito che sapeva che era il figlio del senatore e che questa conoscenza le era utile come ‘aggancio’.

Cervigni, 41 anni, era stata arrestata, assieme ad altre persone, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, lo scorso luglio, nell’ambito delle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dal pm di Milano Antonio Sangermano. Mercoledì la donna ha deciso di rendere dichiarazioni spontanee, in sede di patteggiamento davanti al gup Andrea Salemme, sulla sua attività di ‘intermediaria’ nel giro di escort, in sostanza ‘confessando’, anche al fine di ottenere le attenuanti generiche, poi concesse. E in queste dichiarazioni, da quanto si è saputo, la donna, oltre ad aver spiegato come avvenivano i contatti tra clienti e ragazze, ha raccontato di aver presentato modelle ed hostess anche a Riccardo Bossi, il figlio primogenito del leader della Lega Nord e che questa sua conoscenza con il figlio del senatore le poteva tornare utile per avere degli ‘agganci’ nell’ambiente.

Ha anche chiarito, però, di non sapere se poi ci siano stati o meno rapporti sessuali a pagamento. Nelle dichiarazioni, inoltre, Cervigni ha spiegato di aver procurato ragazze anche per un famoso calciatore di cui però non ha fatto il nome. Nome ‘omissato’ dagli inquirenti in tutti gli atti dell’inchiesta, come quelli di altri presunti ‘clienti vip’. Cervigni, una delle titolari dell’agenzia di modelle Mgc e che aveva partecipato anche alle selezioni per l’ultima edizione del Grande Fratello, avrebbe gestito, tra il 2009 e il 2010, un giro di ragazze, soprattutto dell’Est Europa le quali, oltre a partecipare a sfilate ed eventi come modelle, si prostituivano con clienti vip per 500 euro a prestazione. Nelle intercettazioni venivano definite ”modelle sbagliate”.

Alla Cervigni, stando alle indagini, sarebbero andati 150 euro per ogni prestazione sessuale fornita dalle ragazze. Ha patteggiato un anno e 8 mesi anche un altro degli arrestati, Crescenzo Mirto, difeso dall’avvocato Giovanni Cantelli, ex dipendente dell’Hotel Principe di Savoia di Milano (totalmente estraneo all’inchiesta). Cervigni e Mirto, dopo i patteggiamenti e con la pena sospesa, sono tornati liberi. La posizione di una terza persona, un ex addetto alla sicurezza dell’hotel, è stata ‘stralciata’ e proseguirà in udienza preliminare.