Assume, promuove, spende. Alemanno incarica, governo conferma. Mancini e Eur spa

Pubblicato il 1 Agosto 2012 - 12:18 OLTRE 6 MESI FA
Gianni Alemanno (LaPresse)

ROMA  – Ventisei assunti in un anno, spese per le consulenze raddoppiate, milioni di euro spesi in maxi progetti nessuno dei quali è ancora terminato. E’ il bilancio degli ultimi anni di gestione della “Eur Spa”, una società pubblica (è al 10% del Comune di Roma e al 90% del ministero dell’Economia) che ha il compito di amministrare il patrimonio artistico del quartiere di Roma e di promuoverne lo sviluppo.

Bilancio che arriva in tempi di spending review, ovvero in epoca di tagli, di conti da far tornare, di inviti a risparmiare tutto il risparmiabile, anche qualcosa di più. Ma l’Eur sembra fare eccezione visto che stando a quanto scrive la Stampa, il rigore di Enrico Bondi non vale  e “si distribuiscono consulenze  e si aumentano i compensi”. Dal 2009 l’uomo del sindaco Gianni Alemanno per Eur Spa è Riccardo Mancini, ex militante di estrema destra nel gruppo Avanguardia Nazionale. Mancini, tra le altre cose, fu uno dei principali sostenitori dell’idea Formula Uno all’Eur, progetto poi naufragato tra gli attacchi di Monza e bocciatura del ministero dei Beni culturali.

Ma Mancini, secondo la Corte dei Conti, è soprattutto amministratore un po’ troppo disinvolto nelle spese. Nel 2010 i dipendenti dell’ente passano da 85 a 111 e conseguentemente salgono gli stipendi. Così riassume la Stampa:

“Se ne accorge la Corte dei conti, che ha appena spulciato il bilancio 2010 sottolineando «il notevole incremento dell’organico aziendale» (da 85 a 111 dipendenti in un anno, +30,5%), la lievitazione delle retribuzioni medie grazie alle promozioni (da 69.535 euro annui a 79.621) e dunque «il consistente aumento del costo del lavoro»: da 6,2 a 7,8 milioni (+25%). Crescono anche i compensi dei manager: +15%. Quello di Mancini risulta di 288.750 euro annui”.

Le bacchettate della Corte dei Conti, però, non si limitano ai soli stipendi. C’è il numero di società dell’ente che passano da tre a cinque. Soprattutto ci sono le consulenze esterne che in due anni raddoppiano: da 468mila euro a 828mila. Al punto che i magistrati contabili ricordano che le consulenze esterne vanno limitate ai casi “indispensabili”.

Poi ci sono i progetti immobiliari. Spese consistenti che per ora non hanno prodotto nessun lavoro ultimato. Scrive la Stampa:

“Anche su questo fronte, la Corte dei conti è impietosa: «nessuna delle importanti iniziative imprenditoriali è giunta ancora a conclusione». A cominciare dal nuovo centro congressi, la immaginifica «nuvola» disegnata da Massimiliano Fuksas, il quale non perde occasione per lamentare ritardi e intralci. I magistrati contabili rilevano un nuovo aumento dei costi (+25 milioni) e già ne prevedono altri in seguito a modifiche progettuali”.

Nonostante la stroncatura della Corte dei Conti, però, Mancini ha ottenuto comunque la riconferma come amministratore delegato di Eur Spa per altri tre anni. Con soddisfazione di Alemanno che è in altre faccende affaccendato, ovvero di restauri del Colosseo. Secondo il sindaco prima di lui solo Benito Mussolini aveva fatto un intervento così impegnativo. Gli esperti, però, non la pensano così.