Riccardo Viti, killer arrestato: nastro, identikit, furgoncino chiaro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Maggio 2014 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA
Riccardo Viti, killer arrestato: nastro, identikit, furgoncino chiaro

Andrea Cristina Zamfir, la donna crocifissa a Firenze (Foto Ansa)

ROMA – Cinque giorni di indagine per arrestare Riccardo Viti, 55 anni, l’idraulico e presunto killer di Andrea Cristina Zamfir, la donna seviziata e crocefissa nuda a Ugnano, la mattina del 9 maggio.  Decisivi per l’arresto sono stati 3 elementi: il nastro adesivo dell’ospedale Careggi di Firenze, la descrizione accurata che ne ha permesso l’identikit e quel furgoncino bianco su cui le vittime salivano.

Viti è un idraulico di 55 anni che vive con i genitori e la polizia nella sua casa ha trovato il nastro adesivo con la sigla della Asl, con l’ospedale che dista pochi minuti a piedi dalla casa dell’uomo. L’aspetto di Viti è identico a quello della descrizione fornita dalle vittime, ma soprattutto a identificarlo sono state proprio le vittime, che lo hanno riconosciuto. Marco Gasperetti sul Corriere della Sera scrive:

“L’uomo, interrogato, avrebbe fatto alcune ammissioni, circa la violenza sulla giovane prostituta”.

Nei racconti delle prostitute aggredite il furgoncino chiaro è una costante:

“I racconti verbalizzati negli anni dalle denunce delle aggredite – cinque prostitute diverse, per cinque dei sette casi finora sotto indagine – convergevano sulla descrizione fisica. Gli investigatori scientifici non potevano ancora tracciare un identikit ma tra i sospettati, che gli inquirenti cominciavano a prendere in considerazione, ci si poteva orientare su elementi che comunque già combaciavano. Un italiano di 55-60 anni, alto tra il metro e 70 e il metro e 75, tarchiato, volto ovale. In alcuni casi avrebbe indossato occhiali. Inoltre avrebbe approcciato in strada le vittime da una vettura furgonata, di colore chiaro, forse un mezzo usato anche per il lavoro”.D

Molte le prostitute che alla questura hanno parlato di un cliente, pur non denunciando violenze, che chiedeva un “gioco erotico” particolare:

“come quello che ha portato alla morte della romena a Ugnano. E ricordavano anche il furgoncino chiaro: un elemento chiave nelle indagini, che si è poi trasformato nella traccia da seguire per arrestare l’assassino”.