Riccione, Cocoricò. Ecstasy uccide. Sarah Fabbri: “Sterminare spacciatori, bomba su discoteca”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Luglio 2015 - 12:02 OLTRE 6 MESI FA
Riccione, Cocoriccò. Ecstasy uccide. Sarah fabbri: "Sterminare spacciatori, bomba su discoteca"

Riccione, Cocoriccò. Ecstasy uccide. Sarah fabbri: “Sterminare spacciatori, bomba su discoteca”

RICCIONE – “Gli spacciatori andrebbero sterminati, messi tutti in una discoteca come il Cocoricò e uccisi da una bomba a mano”. A scriverlo su Facebook è Sarah Fabbri, l’infermiera di 22 anni che ha soccorso Lamberto Lucaccioni, il ragazzo morto ad appena 16 anni per aver ingerito una pasticca di ecstasy mentre era nella discoteca Cocoricò di Riccione.

La ragazza studia infermieristica al Polo didattico di Rimini-Cesena, che fa parte dell’Università degli Studi di Bologna, e ha visto morire il ragazzino tra le sue braccia. Una emozione troppo forte che ha scatenato tutta la sua rabbia contro la droga e chi la vende, ponendo fine a una giovane vita. In un post su Facebook, riportato da Il Mattino, Sarah esprime la sua rabbia per questa vita spezzata:

“E sei li che lo massaggi impassibile ma nella mente pensi “avanti forza reagisci”, ma nonostante l’ora e mezza di massaggio cardiaco l’onda di quel cuore che già da un po’ non batte, rimane piatta – scrive Sarah su Facebook -. E dopo aver fatto il possibile ci si arrende all’evidenza che l’alba che stai guardando tu, sfinito, lui non potrà vederla. E pensi ai suoi genitori che ancora non sanno di non poter mai più parlare con lui, litigare con lui, ridere con lui, festeggiare con lui.

Poi arrivano trafelati, sanno che il figlio sta male ma non che giace steso, freddo ed esangue su un lettino. E allora il medico glielo comunica e lì una delle scene peggiori a cui mai si possa assistere. I pianti, le grida, i malori… “rivoglio il mio bambino vi prego” e tu sei li che non puoi far niente se non continuare ad essere professionale.

Non siamo avvocati, non siamo banchieri, ne cassieri, ne muratori… per NOI il lavoro non finisce al marcatempo, ce lo portiamo a casa con tutti i risvolti che comporta. E mentre sei in macchina stanco per il turno di notte, distrutto per le scene a cui hai assistito, scoppi a piangere e scarichi finalmente tutta la rabbia che hai contro le ingiustizie che a volte riserva la vita.

SEDICI ANNI, CAZZO.

Io spero solo che un giorno si possa andare a raccogliere uno ad uno tutti quelli che fanno della droga un business, per poi chiuderli nel loro caro Cocoriccò e sganciare una bomba a mano che non faccia rimanere di loro neanche il ricordo.

Sono arrabbiata, sono stanca e sono triste perché il vostro caro Dio poteva donarlo a noi il potere di fare miracoli.

Salvare una vita umana è più importante del moltiplicare i pani e i pesci.

E VAFFANCULO, perché quando ci vuole ci vuole.

Riposa in pace angelo bello….

Sarah”.