Riciclaggio, comandante della Guardia di Finanza: “Abolire il segreto bancario”

Pubblicato il 24 Giugno 2010 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA

”Di fronte ad una crisi globalizzata non ha più alcun senso il segreto bancario”. E’ quanto sostiene, in un’intervista al Sole 24Ore, il nuovo comandante della Guardia di Finanza, Nino Di Paolo.

Il comandante, come prima indicazione operativa afferma: ”Se si seguono i soldi, si arriva sempre alle persone: occorre indagare per scovare patrimoni illeciti e contemporaneamente agire sul fronte fiscale. E anche la criminalità organizzata si attacca cosi”’. Uno scenario in cui ”la crisi acuisce il problema”, per questo ”occorre cambiare approccio” e agire anche sul piano culturale e comunicativo”, come nel caso dei beni confiscati alla criminalità che si trasformano in servizi.

Il peso della criminalità sulle imprese, nelle zone ad alto tasso criminale arriva, secondo Di Paolo, fino ad un ”tasso di interesse più elevato di circa 30 punti base”. Ma le evasioni più ricorrenti restano le ”operazioni fittizie per trasferire redditi all’estero, utilizzando dei prestanome o società di comodo ubicate in paradisi fiscali”.

Ma esistono anche delle evoluzioni per evadere l’Iva, ”come dimostra il caso Fastweb, al centro dei meccanismi fraudolenti non ci sono più solo i beni ma anche i servizi che sono molto più difficili da seguire”.

Gli strumenti a disposizione della Guardia di Finanza sono le indagini finanziarie, cresciute del 49% nel 2009 rispetto al 2008, con un incremento dei risultati del 45%. Infine, sulla lista Falciani, l’elenco dei clienti della banca svizzera Hsbc sottratta dall’ex dipendente Hervè Falciani e consegnata, Di Paolo annuncia che ”per luglio si dovrebbero avere i primi risultati” e che e’ stato individuato ”un campione mirato e concentrato prevalentemente in Lombardia, Lazio e Campania”.